Già il 13 novembre 2014 sulle pagine del Risveglio si parlava delle potenzialità in ordine al rilancio della canapa peraltro quale ex eccellenza locale, tassello importante per rilanciare la produzione e l’agricoltura Canavesana. La sperenza era appunto quella di entrare nel mercato con un prodotto “made in italy” creando una filiera. Il dibattito si riferiva ad un utilizzo della canapa non legato alla produzione della droga leggera.
Il 27 ottobre 2017 invece, spiccava la notizia della raccolta firme in Piazza San Giovanni a Ciriè, da parte di attivisti del Movimento 5 Stelle, che voleva la legalizzazione della Cannabis e la libertà dell’auto-coltivazione. Petizione sostenuta anche dai Giovani Democratici con l’idea che, legalizzando, si sarebbe potuto ottenere maggiore controllo al fenomeno legato allo spaccio. La proposta di legge vedeva appunto l’insuccesso mondiale del proibizionismo che, negli anni, non era riuscito a limitare il consumo di droga.
Attuali più che mai questi temi che vedono oggi al centro del dibattito sempre la legalizzazione e depenalizzazione della Cannabis. Sono stati diversi i flashmob nelle città italiane nei giorni appena trascorsi, tra cui Torino, con un presidio dal nome “Cannabis for Future”.
La proposta alla Camera, è stata questa volta firmata da ben 80 parlamentari ed esponenti della Sinistra Italiana, e ha smosso gli attivisti: naturalmente si parla infatti di un utilizzo della Cannabis non per soli scopi ludici ma per sanità ed economia. Questo mercato toglierebbe una decina di miliardi alle narcomafie e andrebbe a creare nuovi posti di lavoro, colmando la crisi occupazionale. Contestato naturalmente il proibizionismo sostenuto da parte della Destra. Vuole essere poi sottolineata come la produzione della canapa faccia parte di un’antica tradizione piemontese che è stata abbandonata intorno alla metà del Novecento.
Dal 2013 a oggi la sua coltivazione, in Italia, ha registrato una crescita esponenziale e la proposta di legge prevede interventi concreti di sostegno delle diverse attività della coltivazione, affermano Diego Sarno consigliere regionale del Partito Democratico e del parlamentare Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana. Si parla anche dell’inserimento di programmi inerenti nelle facoltà Universitarie per implementare lo sviluppo economico che deriverebbe dalla legalizzazione.
Dalla “liberalizzazione aila Liberazione”
Anche quest’anno, come lo scorso, il 25 Aprile è stato celebrato con la sobrietà imposta dalle norme anti Covid, ma nessun Comune ha comunque rinunciato ai festeggiamenti anche se, in molti casi, senza la consueta partecipazione della cittadinanza. A Torino, invece, molti eventi hanno ancora optato per la modalità online, senza rinunciare alla possibilità di condividere del tempo insieme.
L’anniversario della liberazione d’Italia, al suo 76° anno, celebra appunto la rinconquista delle libertà negate dal nazifascismo, grazie al sacrificio dei partigiani e del popolo italiano, a prezzo di lutti e dolore. Valori, quelli come il desiderio di libertà, particolarmente sentiti da tutti i cittadini italiani dopo un anno di restrizioni e lotta al Covid. Sfruttando l’occasione anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto il suo appello spingendo a rimanere ancora uniti in uno sforzo che possa rendere sempre più forti e riaffermare i valori e gli ideali che sono alla base del vivere civile.
Debora Catberro*