Riceviamo e volentieri pubblichiamo le riflessioni dei genitori del comitato spontaneo Scuole Aperte Ciriè
«Infine, tutte le scuole di ogni ordine e grado sono state chiuse, come da DPCM in vigore.
Il nuovo governo Draghi, dopo aver reclamizzato la tutela dei servizi essenziali e della scuola, non ha esitato a chiudere le scuole per prime.
Noi non ci arrendiamo e continuiamo ad esprimere a gran voce il nostro dissenso contro un provvedimento ingiusto, che colpisce ulteriormente le famiglie, già duramente provate dalla crisi economica e pandemica.
Ci chiediamo quale sia stata la logica alla base della scelta politica che ha visto nei mesi scorsi il completamento delle vaccinazioni di tutto il personale scolastico ed Ata, e la successiva chiusura di tutte le scuole, senza distinguo.
Qual è stata la logica che ha guidato le istituzioni politiche verso la chiusura integrale delle scuole elementari, d’infanzia e dei nidi, tenendo invece aperte per tutta la settimana scorsa le attività produttive?
Così come le chiese e le istituzioni religiose (luoghi dove peraltro non è sempre previsto uno scrupoloso e controllato triage all’ingresso) sono non sono state toccate dalle chiusure, a maggior ragione le scuole non avrebbero dovuto essere sacrificate sull’altare della sicurezza sanitaria.
Tutto questo, mentre non sono state date risposte alle famiglie, soprattutto, ma non solo, a quelle che non hanno la possibilità di seguire i figli a casa, dato che non è stato previsto alcun sostegno per esse, e che sono state costrette nell’arco di un weekend ad improvvisare soluzioni tampone.
Molti bambini verranno lasciati a casa da soli, questo nessuno lo dice, è ma purtroppo una triste realtà per tante famiglie che non hanno l’aiuto dei nonni (posto che i nonni, specialmente in una pandemia, dovrebbero essere protetti e tutelati, e non utilizzati per colmare le carenze di uno Stato che si occupa di tutto, fuorché del supporto alle famiglie), e che non possono permettersi una baby sitter.
Molti bambini non seguiranno le lezioni scolastiche, e soprattutto, proprio in riferimento alle situazioni più problematiche, molti bambini resteranno nuovamente tagliati fuori dal prezioso lavoro di osservazione e di monitoraggio quotidiano che l’istituzione scolastica è chiamata a svolgere, oltre al compito educativo, di inclusione e di trasmissione del sapere.
Sembra che questo provvedimento sia stato pensato solo per le famiglie i cui genitori possono usufruire dello smart-working, quindi le famiglie benestanti, seppur con tutti gli enormi disagi che crea il dover lavorare e contemporaneamente seguire i propri figli nella didattica a distanza, nell’intrattenimento durante il tempo libero (data l’impossibilità di potersi trovare con amici), nello studio, oltre che nello svolgimento della normale routine giornaliera.
Sono state inoltre completamente dimenticate ed abbandonate a loro stesse, nel silenzio generale, tutte le famiglie in cui gli adulti svolgono un lavoro che non è possibile svolgere da casa.
Chiediamo che i nostri politici prendano almeno atto di questa situazione ingiusta e insostenibile, e che si rendano conto che non è possibile derogare a sacrosanti diritti individuali e collettivi, solo ed esclusivamente in nome della sicurezza sanitaria, che nelle scuole è sempre stata garantita dal rigoroso rispetto delle regole.
Chiediamo risposte concrete ed immediate ai problemi che giornalmente le famiglie devono affrontare, e soprattutto, per il bene dei nostri figli, quale valore altissimo ed imprescindibile, chiediamo che le scuole vengano riaperte il prima possibile».