Passaparola attraverso internet e prove di manifestazione anti dad: un appello, quello lanciato da un gruppo di genitori di Ciriè al quale hanno aderito una ventina di persone, bimbi inclusi. Così, questa mattina alle 8,30, il neonato e spontaneo comitato si è riunito davanti sotto il Viale Martiri della Libertà, all’ingresso del Comune di Ciriè, per protestare contro la nuova chiusura delle scuole ed il ricorso alla didattica a distanza.
Un dissenso motivato dai seguenti slogan che apparivano anche sul messaggio fatto girare soprattutto attraverso WhatsApp in questi giorni: «Lasciateci imparare, siamo igienizzati, siamo distanziati, siamo mascherati, la nostra scuola è sicura… Giù le mani dalla scuola». Frasi che hanno riecheggiato però per poco questa mattina, la manifestazione in questione, al netto del valore che la spontaneità possiede, non era legalmente autorizzata e così i carabinieri non hanno tardato, naturalmente pacificamente, ad intervenire, sciogliendo “l’assambramento”: «Ora abbiamo chiesto regolare autorizzazione per manifestare, torneremo a farlo legittimamente venerdì», annunciano i genitori.
A proposito di genitori, come mera considerazione di un dato di fatto rispetto alla percezione dei disagi che la pandemia sta provocando a varie latitudini, l’iniziativa di oggi si aggiunge curiosamente a quella di diversi altri che nei giorni scorsi sono stati convocati dalla dirigenza scolastica in quanto non manderebbero da settimane i figli a scuola a causa dell’utilizzo continuato e “nocivo” della mascherina in classe: approfondiremo anche quest’aspetto sull’ampio spazio che sarà dato al tema della scuola in questa recrudescenza della pandemia da coronavirus sul giornale in edicola giovedì 12 marzo.