Diciamo subito, sostanzialmente, due visioni diametralmente opposte. Sono quelle che vedono, da una parte un intero Consiglio approvare compatto (con la quasi totalità dell’opposizione) la variante al Prgc che concede la trasformazione di 17mila metri di terreni agricoli in industriali come chiede la cartiera De Molli, a Devesi da una vita, in località Olivetti, «sviluppo economico e sostenibilità ambientale di pari passo… »; e dall’altra la solitudine del grillino Franco Silvestro che per la prima volta, di lì a poco, non parteciperà addirittura alla votazione del provvedimento. È successo questo, in sintesi, nell’ultima seduta del Consiglio comunale andata in scena lunedì 22 febbraio, in presenza ma aperto ai soli addetti ai lavori.
Il punto sulla variante dei terreni della Demolli del resto era il piatto forte dell’ordine del giorno, non fosse altro che per la contrapposizione ambientalistica del consigliere pentastellato già annunciata attraverso le colonne di questo giornale la settimana scorsa: «Non discuto le esigenze dell’azienda – ha ribadito Silvestro – piuttosto le modalità con cui l’Amministrazione non ha cercato soluzioni alternative, nonché il fatto che il tutto ci sia stato comunicato a “babbo morto”, nell’ultima commissione: si poteva consumare meno suolo rispettando i bisogni della industria ma la sensibilità ecologica di questa Giunta evidentemente arriva fino a qui… L’operazione, in sé, è tecnicamente possibile, e dal punto di vista formale gli uffici comunali hanno ben operato. Sono bravi, nulla da eccepire. Ma questa è una valutazione di fattibilità tecnica, e valutazione tecnica e ragionamenti di opportunità sono due profili diversi. Legittimo domandarsi se, le medesime necessità imprenditoriali, potessero essere soddisfatte limitando il consumo di suolo. In questo contesto si rileva la capacità e la volontà di una Amministrazione di equilibrare i vari interessi, privati e collettivi».
La replica del sindaco
Loredana Devietti però non ci sta e ribatte. «Si tratta di un’operazione in piedi da quasi due anni, di che parliamo. Sono tutti atti pubblici, sempre resi disponibili dai nostri uffici, che potevano a suo tempo essere consultati ed eventualmente sollecitare ulteriori riflessioni. Abbiamo lavorato bene e alla luce del sole, cercando di armonizzare attraverso gli strumenti normativi esigenze quali lo sviluppo economico e il rispetto ed in questo caso anche la rivalorizzazzione dell’ambiente: rispettiamo le perplessità del consigliere Silvestro ma andiamo avanti serenamente».
Maggioranza compatta
«Ci rendiamo conto che 17mila metri quadri che da uso agricolo passano ad utilizzo industriale sono tanti e che oggi si debba fare attenzione al consumo indiscriminato del suolo, ma qui ci troviamo di fronte ad una realtà industriale che intende investire sul nostro territorio, che è proprietaria di quei terreni adiacenti allo stabilimento e che ha seguito un lungo iter prima di arrivare al voto di questa sera», ha detto la consigliera Domenica Calza. Secondo quanto esposto dalla Giunta, la proposta presentata al Comune dall’azienda oltre alla compensazione ambientale circa il recupero di altre ex aree industriali presenti nell’area, non prevede edificazione, bensì la realizzazione di ampi spazi per la movimentazione dei grossi automezzi che trasportano le materie prime e il prodotto finito, oltre che per lo stoccaggio dei materiali e la realizzazione di un parcheggio per i dipendenti.
La compensanzione ambientale
A compensazione l’azienda recupererà un’area ex industriale vicina allo stabilimento piantumando alberi per 5mila metri quadri. L’intervento della Demolli si propone di migliorare la viabilità della borgata, risolvendo alcune criticità che i residenti lamentano da tempo.
Piano regolatore, altri dubbi
Nonostante quella che, principi a parte, si annunciava come una battaglia persa in partenza, Silvestro non rinuncia ad ultima stoccata, diretta proprio allo strumento del piano regolatore in mano alla Giunta Devietti: «A Ciriè, dopo la sostanziale cancellazione, da parte del Tar, dell’ultimo piano regolatore, si applica il precedente, quindi qualcosa pensata circa 40-50 anni addietro. Ad oggi, le varianti introdotte rappresentano solo manutenzione ordinaria per esigenze specifiche di singoli casi».