Da quando il pronto soccorso e l’ospedale più in generale sono divenuti off-limits per clochard e senza dimora, il fenomeno dei senza tetto in città è diventato più sfuggente a statistiche e controlli. Reiterate segnalazioni ci dicono che uno dei luoghi utilizzati alla bisogna da questi “invisibili”, più o meno noti, sarebbe nuovamente l’ex sede dell’Enel di via Piave. Conferme in tal senso arrivano anche dai carabinieri che nell’ex stabile in stato di abbandono hanno effettuato più di un sopralluogo ed avviato di concerto con la polizia locale controlli più stringenti. Evidentemente non solo per decoro natalizio.
Ciononostate la fotografia dei casi sociali cittadini più eclatanti, almeno quelli noti alle istituzioni, non sarebbe nerissima: il sindaco Loredana Devietti si dice soddisfatto per il maggiore coordinamento con il Cis e parla di poche unità – tutte in carico ai servizi – relativamente ai casi più gravi, anche sul piano dell’emergenza abitativa, con la composizione di un paio di situazioni sulla presenza e gestione di persone che vivono in roulotte.
Insomma nulla a che vedere, almeno ad oggi, con scenari quali il dicembre del 2015, quando la vettura dentro cui vivevano da settimane, dormendo in campagna, si ruppe nel parcheggio di un ipermercato, rivelando a tutti la drammatica condizione di una coppia di 50enni. Perchè an- che gli “invisibili” hanno una dignità.