«Vivo in casa di riposo. Vengo da Savigliano, in provincia di Cuneo. Vi stupirà che a una trasmissione come questa venga una che la carriera l’ha finita da 30 anni, però ho una storia. Se volete ve la racconto». Con queste parole Nerina Peroni, 81 anni portati benissimo, ha esordito nell’ottava puntata del talent show del sabato sera, “Tu si que vales”, aggiudicandosi il posto nelle finale del 28 novembre.
Quando è apparsa in video a raccontare la sua storia e ad eseguire magistralmente la Marcia Turca di Mozart, in parecchi a Ciriè hanno riconosciuto la fondatrice, insieme alla sorella Wally, del Civico Istituto Musicale intitolato a Francesco Angelo Cuneo, musicista e nonno delle due sorelle che hanno dato vita ad una delle realtà culturali più importanti e conosciute della città.
Nata a Ciriè da genitori toscani, Nerina ha abitato per quasi 40 anni a Ciriè e nel 1969, con la sorella maggiore Wally, pianista al Conservatorio, diede vita alla scuola musicale che lo scorso anno ha festeggiato i suoi primi 50 anni di vita e che ha educato alla musica migliaia di giovani. Lo stesso direttore della scuola di via Camossetti, il professor Sergio Pochettino, per 38 anni controfagotto dell’orchestra del Teatro Regio, da lì ha mosso i primi passi, racconta: «Nerina è una donna dolce oltrechè un’eccellente pianista ed io sono fiero di averla avuta come insegnante negli anni della mia giovinezza. Le due sorelle Peroni, negli Anni ’60 crearono il Gruppo Cuneo che raccoglieva molti giovani e da qui nacque il Civico Istituto musicale. Parecchi di quei ragazzi hanno fatto della musica una professione, come i maestri Bruno Oddenino, Achille Lampo, Mauro Russo, Valeria Debernardi, Laura Chiappa, Simona Quaglia e tanti altri».
Al telefono Nerina risponde con una voce vivace, felice di essere stata chiamata da Ciriè: «La prima volta che suonai in pubblico avevo 6 anni e mia sorella 8. Era il 24 settembre del ’45 e nostra madre, anche lei musicista come il nonno, organizzò un piccolo concerto presso il Patronato di Corso Nazioni Unite, per celebrare la fine della guerra e la ritrovata libertà. Fu un momento molto emozionante per noi che suonammo a due ne quatrro mani». Poi è arrivato l’invito a “Tu si que vales” dove ha incantato tutti, compresa la giuria costituita da Maria Defilippi, Gerry Scotti, Rudy Zerbi, Teo Mammuccari e dal pubblico, che ne hanno decretato l’ingresso alla finale con il massimo dei voti.