Paradossalmente, mentre a livello regionale è stata appena introdotta una legge – definita dagli ambientalisti “della vergogna” –  che aumenta le opzioni dei cacciatori, sempre più persone si fermano a soccorrere animali selvatici in difficoltà, come anche la recente cronaca ha dimostrato. L’ultimo caso, l’altro giorno nelle Valli di Lanzo dove il principio della solidarietà animalista ha accomunato alcune persone, chi fermatosi con la propria auto, chi uscito dalla propria dimora, che ha cercato, alla fine riuscendovi, di salvare una femmina di cervo che era appena stata investita.

 

È successo in località Biò, Comune di Traves, lungo la sp 1 che conduce in vallata. «L’ungulato era steso sul manto stradale – racconta uno dei soccorritori –  in un tratto pericoloso anche per gli automobilisti in transito». Tra le persone che si sono fermate sul posto c’era anche un “operatore sanitario zoofilo”, Carlo Marietta, presso la A.V.I. – Ambulanze Veterinarie Italia. A quel punto, non riuscendo per problemi di linea telefonica a mettersi in contatto con il C.A.N.C. (Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco, questi ha caricato l’animale su un furgone e l’ha portato in clinica.

 

La cerva, su cui i veterinari hanno riscontrato ferite per fortuna lievi, dopo le cure del caso è stata rimessa in libertà. Un incidente che per la negligenza e l’omissione di chi ha investito l’ungulato avrebbe potuto creare incidenti ulteriori a persone ma che grazie alla sensibilità e prontezza di chi non si volta dall’altra parte ha avuto un lieto fine.