Dopo gli inquietanti interrogativi dei giorni scorsi, l’ufficialità, se possibile, ancora più amara: gli impianti gestiti nel territorio dalla Uisp River Borgaro non riapriranno, la chiusura è, pertanto, a tenpo indeterminato. Lo ha comunicato il direttivo stesso dell’associazione sportiva nella serata di domenica 13 settembre. Nella lettera di commiato (si spera temporaneo) la River oltre a ringraziare gli utenti e gli enti locali che ne hanno permesso quasi trent’anni di storia nel nostro territorio, fornisce il chiaro riferimento alla situazione finanziaria divenuta ingestibile dopo i danni causati dalla lunga sospensione forzata delle attività determinata dalla pandemia da Coronavirus e annuncia di aver avviato un percorso con gli enti e con le banche per trovare una comunque difficile soluzione, perlomeno in tempi brevi.
Ecco dunque, con un drammatico quanto stretto giro di posta, le risposte alle domande avanzate nei giorni scorsi dai tanti collaboratori e iscritti della Uisp River Borgaro, che lamentavano di essere stati lasciati senza indicazioni per l’avvio della stagione 2020/2021.
Che la polisportiva presieduta da Veronica Castronovo abbia accumulato debiti consistenti con i Comuni della zona era già cosa nota. A Leini non ha più in concessione la piscina della Cittadella dello Sport e l’Amministrazione comunale si è già mossa alla ricerca di manifestazioni di interesse per la sua gestione.
A Borgaro, invece, l’argomento era già stato oggetto di dibattito in Consiglio Comunale per iniziativa del Gruppo Sciandra, che aveva attaccato l’Amministrazione: «Un mancato controllo da parte della maggioranza Gambino e la cattiva gestione da parte dell’associazione sportiva porterà alla chiusura delle strutture? Cittadini, saremo privati della piscina e del palazzetto? E il rimborso dei voucher tanto promessi?». Se per adesso il sindaco Claudio Gambino non replica, intanto la prospettiva di una chiusura della piscina spaventa l’ex senatore Giuseppe Vallone: «È come una figlia per me – dichiara – l’ho voluta da assessore nella giunta di Claudio Sola e poi l’ho inaugurata nel 1993 da sindaco».
La polisportiva ha ancora in gestione il polo natatorio di Borgaro, le piscine di Ciriè e di Robassomero e i palasport di Borgaro e Robassomero, chiusi da mesi. D’altra parte non solo i Comuni, ma anche fornitori e istruttori lamentano il mancato saldo di prestazioni arretrate. Si preannunciano peraltro tempi difficili per l’intero settore natatorio italiano causa Covid-19, se il presidente della Fin Paolo Barelli ha dichiarato: «Ci servono subito 3-400 milioni a fondo perduto altrimenti le società sportive chiudono».