I soldi guadagnati dallo spaccio di stupefacenti venivano prestati ad imprenditori in difficoltà con tassi da usura, ovvero del 94 per cento. I carabinieri hanno eseguito 17 misure cautelari in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Ivrea su richiesta della Procura.
Gli arrestati – con un significativo background criminale alle spalle – sono ritenuti responsabili di concorso in usura, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, porto abusivo d’arma da fuoco, riciclaggio e traffico internazionale di autovetture rubate. E nell’inchiesta , sempre in tema di usura, spunta anche il caso del titolare della Italtrasporti di Leinì, Egidio Calafiore, 69 anni, che non riuscendo più a pagare il debito contratto si era impiccato in un capannone della sua azienda.
Lo spaccio di cocaina secondo la ricostruzione dei carabinieri avveniva prevalentemente sulla piazza di Settimo Torinese ed era gestito da due gruppi. Il primo faceva riferimento a Davide Alfonso Molino, 45 anni, di Settimo Torinese coadiuvato da Vittorio Bellofatto, 52 anni, pure lui di Settimo; il secondo gruppo era gestito da Vittorio Gargiulo, 52 anni, di Torino, che nel suo pedigree criminale annovera oltra alla associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico di droga, omicidio doloso, strage, armi e estorsioni. Vittorio Gargiulo si favvaleva poi della collaborazione dei generi Stefano Ciervo, 41 anni, di Settimo Torinese e Massimiliano Mereu, 43 anni, di Corio Canavese.
Di seguito i destinatari del provvedimento di custodia cautelare in carcere firmata dal gip di Ivrea Ombretta Vanini: Antonio e Francesco Barbaro, Vittorio Bellofatto, Giuseppe Carnazza, Francesco Catanzariti, Stefano Ciervo, Luca Di Girolamo, Fabio Folino,Vittorio Gargiulo, Massimiliano Mereu, Davide Alfonso Molino, Giuseppe Priolo, Giovanni Proto, Matteo Vicciantuoni, Giovanni Villella, Piero Viola e Rachid Zouine. Denunciato a piede libero Fabio Cuomo.