L’escamotage del consigliere Franco Silvestro, del tutto politica e pienamente legittima, di riannodare i fili della memoria con la stretta attualità, in questo caso della costruenda piastra polifunzionale per i ragazzi, è subito parsa a chi scrive un’opportunità; intanto di riprendere alcuni argomenti finiti nel “dimenticatoio” e poi di affrontare il tema giovani anche con alcune suggestioni preventive, derivate da esperienza e conoscenza dei casi in questione.
Lusingato dalla locuzione che indicava nel giornale e nel sottoscritto la definizione di “memoria storica”, ho così accettato l’invito dell’avvocato, e amico, in quota Movimento Cinque Stelle. Ne è venuto fuori un colloquio-semi-reportage corredato da apposito video, reso interessante anche da alcuni – per ruolo e sensibilità politica diversi – netti contrasti di vedute.
Inoltre, abbiamo scoperto – fa sempre bene andare sul “campo” – che la recinzione metallica che delimita l’accesso all’area inquinata di via Crotti, a un tiro di schioppo dalla “piastra”, ha un grosso buco che, vista la prossima frequentazione di bambini e ragazzini, è un elemento di rischio cui porre rimedio. La prima perplessità avanzata da Silvestro, anche nella sua comprensibile visione in opposizione alla Giunta Devietti, ha riguardato i dubbi sulla scelta stessa del sito, «incastrato tra area cani, terreno inquinato e cimitero: un po’ fuori mano…» E poi c’è la storia dell’area di via Crotti:«Inquinata, certo, ma non più pericolosa».
E ancora, Silvestro: «c’è un solo canestro, che tipo di attrezzature metteranno… e le fontanelle, e i bidoni? Ci hanno pensato? A noi dell’opposizione non dicono nulla». Verrebbe da chiedersi se, Consigli comunali e commissioni a parte, amministratori e politici della città si parlino. Ma, forse, anche no…
Diversa la mia visione naturalmente avulsa dalla politica, tra il lato romantico delle interminabili partite anni ‘80 nel vicino campetto da calcio di via Monte Angiolino e la concreta opportunità di ottenere finalmente uno spazio free ampio, moderno ed attrezzato per gli sport più seguiti, in un angolo di verde e pace, comunque a pochi passi dal centro città. Certo, con l’auspicio che risulti davvero così e che venga utilizzato con senso di responsabilità e “governo” dall’utenza sana che, almeno in un primo momento, dovrà essere adeguatamente sorvegliata e tutelata. Del resto sono gli stessi auspici per il nuovo e prossimo Taurus.
Sulla vicenda invece del sito che 15 anni fa fece scalpore per la presenza al suo interno di sostanze inquinanti, tra cui metalli pesanti e altri tossici, tanto da essere definito dagli investigatori che seguirono il caso «una bomba ecologica a tutti gli effetti» – scoperto nel 2001 da alcune Gev volontarie, portato avanti dal Risveglio e deciso da un blitz di forestali e finanzieri nel lontano dicembre del 2005 – va detto, e ricordato, e per questo ringrazio il consigliere Silvestro che con la sua iniziativa ce ne ridà la possibilità, che grazie al clamore mediatico dell’epoca dovuto anche ad un fortunato connubio tra investigazioni giornalistiche e istituzionali che contribuì a far emergere la storia, alla vicenda seguirono atti giudiziari e amministrativi di rilievo che determinarono una relativamente celere messa in sicurezza dell’area da parte del Comune (che dovette prendersi in carico la bonifica «socializzando le perdite dopo che qualcuno aveva privatizzato gli utili…», ebbe a dire un’arrabbiatissima Cinzia Franza, all’epoca assessore all’Ambiente al Comune di Ciriè.
Si trattò di un intervento, per una volta, sufficientemente tempestivo – dicevamo – tanto da scongiurare che venissero coinvolte le falde. Come specificato anche dal funzionario comunale Piero Bergamasco – cui si è rivolto Silvestro, come per il sottoscritto peraltro, per avere notizie sul sito – l’attuale status dell’area rimane quello di “sito inquinato” ma non espressamente pericoloso per l’incolumità pubblica. La contaminazione riguarda solo i primi 60 centimetri dei terreni coinvolti: oggi, fatta eccezione per il buco di cui sopra, quantomeno transennati.
Anche se un po’ di segnaletica in più a riguardo non guasterebbe.