Tutti i capi di fauna selvatica dovranno essere annotati immediatamente sul tesserino venatorio da parte del cacciatore anche nelle aziende private di caccia».
Ecco la decisione dei giudici del Tar in seguito al ricorso presentato da quattro associazioni del Tavolo Animali & Ambiente (Lac, Lav, Legambiente Circolo l’Aquilone e Sos Gaia) con sentenza del lo scorso 20 maggio 2020. In pratica il Tar del Piemonte ha dato torto alla Regione e l’ha condannata al pagamento delle spese nei confronti dei ricorrenti nella misura di 2mila euro. Il ricorso era stato presentato anch contro altre disposizioni del’assessorato regionale all’Ambiente del calendario venatorio 2019/2020 ed il Tribunale regionale amministrativo il 16 ottobre 2019 aveva già in parte accolto la domanda di sospensione incidentale del provvedimento impugnato.
(Il servizio completo sul giornale in edicola domani, giovedì 28 maggio)