Appena martedì scorso sulla bacheca Facebook degli “Amici delle Valli di Lanzo”, Giampiero Gaiottino, un 56enne di Caselle, scriveva: «Il sentiero degli stambecchi è ben segnalato? Vorrei andarci, ma non ci sono mai andato». Proprio lì, nel pomeriggio di mercoledì 6 maggio, Gaiottino, grande appassionato di montagna, ha trovato la morte. L’uomo, da quello che sono riusciti a ricostruire i volontari del soccorso alpino di Balme, sarebbe precipitato su delle rocce per un centinaio di metri nei pressi di un luogo denominato “Labirinto Verticale”, a circa 1.700 metri di quota. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato proprio dagli uomini del soccorso alpino intorno alle 22, ai piedi di un salto roccioso. A dare l’allarme era stata la sorella, preoccupata perché non riusciva a contattare il padre. La macchina dei soccorsi è scattata poco prima delle 20 quando si è alzato in volo anche l’elicottero dei vigili del fuoco per sorvolare dall’alto tutta la zona. L’unico riferimento era la Panda che Gaiottino aveva parcheggiato a Balme prima di incamminarsi lungo il sentiero proprio sopra le case del paese. Dove sono poi arrivate anche le squadre dei vigili del fuoco di Lanzo e di Nole, i Saf, i cinofili, i volontari del 118 e i carabinieri di Ceres. I tecnici del soccorso alpino hanno seguito le indicazioni fornite da un amico della vittima che gli aveva parlato al telefono nel primo pomeriggio. Nonostante l’oscurità, attrezzati con delle torce, i volontari hanno raggiunto la zona del Labirinto Verticale, caratterizzata da salti di roccia e tratti di sentiero esposto con alcuni passaggi attrezzati con corde fisse. Qui hanno trovato il corpo di Gaiottino – presumibilmente precipitato dal sentiero – che è poi stato trasportato alle camere mortuarie dell’ex Mauriziano di Lanzo.
Giampiero Gaiottino, 56enne di Caselle, grande appassionato di montagna, è stato ritrovato ai piedi di un salto roccioso a Balme
Precipita a 1.700 metri di quota, muore un alpinista
Il corpo dell'uomo è stato rinvenuto dal Soccorso Alpino e dai vigili del fuoco nei pressi di un luogo chiamato «Labirinto Verticale»