All’inizio fu “Spelacchio”, il malandato albero che l’Amministrazione comunale di Roma allestì improvvidamente nella capitale qualche anno orsono e che – manco a dirlo – venne strumentalizzato politicamente nei riguardi della Giunta Raggi, peraltro insediatasi in Campidoglio da poco. Contestualmente accadeva più o meno la stessa cosa alle nostre latitudini con l’altro mal riuscito allestimento arboreo-natalizio dell’esordio della Giunta Devietti: solo che le critiche al vetriolo sul flop non arrivarono da avversari politici, ma da un blog cittadino, nello specifico L’Altra Ciriè (cittadini e politici a confronto) con annesse e anche scatenate, quando non feroci, reazioni polemiche sul web di difensori e detrattori della Giunta.
Polemiche che si rinnovarono quando i fustigatori dell’alberello comunale un anno dopo – spinti dall’irrefrenabile dovere di garantire ai cittadini il degno abete – tentarono a loro volta di allestirne uno in città, dovendo però alla fine desistere, sopraffatti da problemi burocratici che ne comportarono l’emigrazione, della pianta naturalmente, a Lanzo, nel giardino di un ristorante. Da due anni a questa parte, e soprattutto per questa edizione, l’abete allestito in piazza San Giovanni dal Comune (detto quasi da un Grinch come chi scrive…) è davvero bello, ineccepibile per gli amanti del genere e altrettanto si può dire per l’illuminazione.
Quest’anno poi, con entusiasmo e riuscendo a coinvolgere esercizi e imprese anche al di fuori dei soliti schemi commerciali-istituzionali dettati da assessorati e associazioni di categoria, è molto carina anche la riuscita dei due alberi posizionati in via Roma e Borgo Rossetti, frutto dell’impegno del succitato blog e dei suoi sostenitori che hanno anche ringraziato l’assessore Fossati e gli uffici comunali per il supporto ricevuto.
Insomma saremmo potuti essere tutti contenti; stavolta ce n’era abbastanza per declinare la tradizione all’atmosfera e al vero spirito che dovrebbe avere il Natale. E invece no, “al clima dell’odio imperante”, almeno quello che si cela sempre più spesso dietro le tastiere, pare non esserci fine. Così gli alberi dell’Altra Ciriè sono stati puntualmente stroncati, questa volta soprattutto sul blog concorrente “Sei Ciriacese se…” e uno degli amministratori ha pure rincarato la dose.
Dalla Guerra dei Mondi a quella dei blog o degli abeti natalizi che dir si voglia: insulti, sberleffi, allusioni e illazioni in uno schema sempre più definito da Guelfi e Ghibellini, laddove i blog, i suoi lettori e le varie claque dei protagonisti delle immancabili bagarre finiscono per poi dividersi plasticamente tra quelli che difendono l’Amministrazione e quelli che l’attaccano. Che dire: buon Natale!