Dopo quello di Arcelor Mittal all’Ilva di Taranto, un nuovo caso di multinazionale poco incline a rispettare gli accordi? Un interrogativo che – fatti tutti i distingui del caso tra le due vicende – porta con se un nuovo carico d’angoscia per i lavoratori di Comital e Lamalu perché sarebbero state confermate in questi giorni le preoccupazioni che all’inizio di ottobre erano cominciate ad affiorare quando il gruppo cinese Dingsheng aluminum, in occasione del terzo bando redatto dai due curatori fallimentari ed autorizzato dal Tribunale di Ivrea in ordine all’acquisto delle due aziende di Volpiano specializzate nella produzione di laminati in alluminio per l’industria alimentare e farmaceutica, aveva ventilato la possibilità di una riduzione dei livelli occupazionali.
Due mesi dopo quel passaggio fondamentale per salvare gli stabilimenti e con esso il lavoro di poco più di un centinaio di dipendenti, ecco che rispunta il dato che parla di una riduzione occupazionale proprio del 50 per cento. Sulla notizia è subito intervenuto il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle che a firma dei consiglieri Costanzo e Frediani dichiara: “Mantenere tutti i posti di lavoro alla Comital – Lamalu di Volpiano, deve essere questo l’obiettivo di ogni Istituzione a partire dalla Regione Piemonte. Non è accettabile la proposta dell’azienda cinese che ha comunicato l’intenzione di rilevare lo stabilimento tagliando però del 50% la forza lavoro senza ricorrere agli ammortizzatori sociali. La Regione Piemonte deve far sentire la propria voce, subito, convocando i vertici aziendali e proponendo una proposta alternativa di concerto con il Governo. Questo territorio non può sopportare un’altra operazione di macelleria sociale».
L’assunzione di tutta la pianta organica degli stabilimenti volpianesi riguarderebbe 116 dipendenti, tra i 91 addetti di Comital e i 25 rimasti alla Lamalu.
“Naturalmente Il bando prevedeva il mantenimento dei livelli occupazionali – aveva dichiarato ad ottobre Julia Vermena, della Fiom – finora non era mai stata ventilata alcuna riduzione di personale. Ci auguriamo quindi che le voci siano infondate».