Nuova protesta dell'ex letturista rimasto senza lavoro: sit-in davanti alla sede Smat di Torino
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«Mi associo alle considerazioni di Rinallo e Ilardi, di Rifondazione Comunista, che ringrazio per l’impegno profuso a fianco di Luca senza ricercare ritorni politici o di immagine. Conosco la vicenda di Luca Incarnato fin dai primi passi e le cose stanno esattamente come sono state descritte. Ho sempre pensato, che quando un’azienda pubblica fa un’operazione di fusione con un’altra azienda debba avere l’obbligo di riassorbire tutti i lavoratori offrendo loro non una generica quanto precaria sistemazione esterna, ma una mansione consona. Quando poi questa azienda si chiama Smat (con quasi 100 milioni di utile l’anno e circa 1.000 dipendenti) l’accanimento verso una persona che, come Luca Incarnato, ha il solo torto di aver cercato di opporsi alla precarizzazione del suo futuro e al demansionamento (da fontaniere a letturista) disposto in occasione del trasferimento, allora vuol dire che non solo manca il cuore ma probabilmente anche la ragione. Non importa se il tribunale abbia o meno riconosciuto il diritto di Luca ad essere reintegrato, importa sapere se la direzione politica delle aziende pubbliche possa assumersi la responsabilità di far cessare questo cinico “gioco” di emarginazione verso chi ha osato contestare. A nome di Articolo 1 mi sento di affermare che Luca ha ragione, perché è un lavoratore, perché ha lavorato una vita prima che qualche manager pubblico decidesse di acquisire la sua azienda, perché non ha mai smesso di lottare per il suo diritto ad un lavoro rispettoso della sua storia e del suo stato di salute: ha pagato un caro prezzo ed è ora venga riparato. Mi appello anch’io alla Sindaca e a chi può dare una chiara indicazione a Smat affinché Luca venga reintegrato e gli sia offerta la possibilità di raggiungere l’età di pensione. Luca non ha soldi per sostenere ulteriormente in tribunale le proprie ragioni ma tutti coloro che condividono questo appello avranno memoria sufficiente per ricordare che chi fa del male al prossimo non potrà ricevere bene. Ciascuno si interroghi sulle proprie responsabilità e possibilità di risoluzione del caso...».
(Aldo Corgiat*)
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