Nella notte tra martedì 4 e mercoledì 5 giugno, un pauroso incendio ha divorato il tetto e l’ultimo piano di una parte dello storico albergo “Camussot” di Balme. Le fiamme sono divampate poco prima di mezzanotte dal sottotetto e, in poco tempo, hanno avvolto gli ultimi piani dell’edificio che era chiuso da molto tempo. Dai primi rilievi effettuati dai tecnici dei vigili del fuoco e dai carabinieri di Ceres, sembra che la struttura non fosse collegata alla corrente elettrica. Per sedare il rogo hanno lavorato per buona parte della notte diverse squadre dei vigili del fuoco che si sono arrampicate lungo la strada provinciale raggiungendo l’ultimo paese della Val d’Ala. In questi giorni, tra l’altro, l’albergo-ristorante era chiuso in attesa di ripartire per la stagione estiva. E così sarà perché le fiamme non hanno intaccato la parte nuova della struttura. Il “Camussot”, non solo è stato il nido d’amore di Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio ma, negli anni d’oro del turismo di inizio Novecento, è davvero stato il motore di sviluppo del paese. Un’età d’oro quando nelle Valli di Lanzo arrivavano i più bei nomi della nobiltà italiana e gli ufficiali legati a Casa Savoia per trascorrere dei periodi di vacanza. Basti pensare al poeta Giosuè Carducci, in esilio a Balme, per tentare di dimenticare la «bionda fata» Annie Vivanti, al tenore Francesco Tamagno che godeva dell’aria buona per rinforzare i polmoni oppure a Vittorio Emanuele III che, insieme alla sua corte, partiva dal “Camussot” per delle battute di caccia al camoscio in Val Servin. C’era anche la stanza austera e sobria dove soggiornava il cardinale Achille Ratti, diventato poi papa Pio XI. Ora al timone dell’attività c’è Valentina Bonacorsi che, quattro anni fa, ha rilanciato il “Camussot” senza snaturare la sua leggendaria storia e ottenendo anche dei riconoscimenti.
Un pauroso incendio ha divorato il tetto e l’ultimo piano di una parte dell'edificio che era chiuso da molto tempo
Balme, in fiamme lo storico albergo “Camussot” – VIDEO
L'hotel non solo è stato il nido d’amore di Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio ma, negli anni d’oro del turismo di inizio Novecento, è stato il motore di sviluppo del paese