Quando si imbatteva in un terreno agricolo apparentemente abbandonato, la prassi era sempre la stessa: si recava all’Agenzia delle Entrate e lo registrava a suo nome in qualità di locatario. Il vantaggio? Ottenere in tal modo i contributi agricoli erogati dalla Regione. C’era però un particolare, i legittimi proprietari non ne sapevano nulla.
Questo è quello che ha scoperto la Guardia di Finanza di Torino nel corso di un’indagine nei confronti di un imprenditore 41enne di Lanzo. I Finanzieri della Tenenza di Lanzo, che hanno condotto le indagini, hanno ascoltato una trentina di proprietari terrieri di Lanzo e dei Comuni limitrofi. Dai primi riscontri è emerso fin da subito che la quasi totalità dei soggetti coinvolti era totalmente all’oscuro che i loro appezzamenti, sui cui gravava tra l’altro una richiesta di contributo pubblico, risultassero dati in locazione al fantasioso agricoltore. “L’operazione” ideata dal maldestro concittadino, infatti, permetteva, mediante la registrazione del contratto, di ottenere i contributi agricoli che l’Arpea, l’agenzia regionale per i fondi all’agricoltura, eroga a vantaggio dei produttori agricoli.
La vicenda ha assunto toni ancora più spiacevoli quando i finanzieri hanno accertato che alcuni dei contratti agricoli erano stati stipulati con persone oramai defunte da anni, destando l’incredulità e l’indignazione dei parenti delle persone decedute.
La posizione del 41enne è ora al vaglio della Procura regionale della Corte dei Conti: la finalità è il recupero del maltolto alla comunità.