I detrattori dell’Alta velocità in Valle di Susa hanno un nuovo nemico nell’ambito della comunicazione. Contro le valutazioni e gli studi costi/benefici del Governo e le istanze più radicali degli ambientalisti da sempre contrari all’opera, ora c’è anche Confindustria Canavese che interviene sul controverso dibattito sul Tav e, nello specifico, su quelle che sarebbero le tante bufale che girano intorno al tema attraverso una campagna di comunicazione condotta dal presidente territoriale Patrizia Paglia, utilizzando ogni mezzo e quindi ogni canale di comunicazione: dalla stampa cartacea ai video sul web. «Sono moltissime le fake news proliferate attorno alla costruzione della nuova linea ad alta velocità Torino – Lione – spiega Paglia nel suo videoeditoriale – Per smascherarle Confindustria Piemonte ha avviato una campagna informativa digitale nella quale gli imprenditori piemontesi diventano i testimonial delle ragioni per dire “Sì TAV” e invitano a condividere le informazioni giuste attraverso brevi pillole video».
La rassegna video in questione è giunta alla quarta puntata, mentre l’intervento del sindacato degli imprenditori canavesani è visibile da lunedì primo aprile su tutti i canali social di Confindustria.
Nella pillola di questa settimana, la Presidente di Confindustria Canavese, Patrizia Paglia smentisce per esempio che dallo scavo nella montagna della Valsusa possano derivare pericoli per la salute umana a causa di polveri di amianto o di altri materiali di risulta radioattivi e, più in generale, che l’impatto ambientale sulla valle possa avere risultati negativi. Certamente non con buona pace degli ambientalisti che da anni vedono la vicenda in maniera opposta. Secondo il mondo dell’impresa, invece, «I cantieri del tunnel di base della Torino Lione – continua Paglia – sono sottoposti a rigorosi controlli ambientali. Sono state installate ben quaranta centraline che finora hanno effettuato decine di migliaia di rilevazioni fino a quindici chilometri di distanza dal cantiere. Risultato? Assenza di amianto e di uranio».
Ma, secondo la dirigente canavesana ci sarebbe di più, continua così: «Il trasferimento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia consentirà tre cose importantissime: minore congestione e meno incidenti sull’autostrada, il 40% di risparmio sui costi di trasporto e 3 milioni all’anno di tonnellate di emissioni di CO2 (anidride carbonica) in meno nell’ambiente». Inutile ricordare che anche in questo caso la tesi dei No Tav sostiene invece che già l’attuale linea ferroviaria è ampiamente sotto utilizzata, senza dimenticare le altre note negative che vanno dal costo dell’opera al rischio di infiltrazioni nei cantieri da parte delle mafie.
Le pillole Sì Tav vengono pubblicate con cadenza settimanale, ogni lunedì, sui canali social ufficiali di Confindustria Piemonte e sul sito web www.confindustria.piemonte.it. o e anche sulle apposite pagine di Facebook, Twitter, Linkedin, Instagram e Youtube.
Nelle puntate precedenti il Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli ha inoltre ricalcolato i costi a carico dell’Italia per la costruzione dell’opera, la Presidente dei Giovani di Confindustria Piemonte Giorgia Garola ha spiegato i vantaggi che si avranno con la nuova linea per il traffico passeggeri mentre il Presidente di Confindustria Cuneo Mauro Gola ha illustrato perché la linea storica non è più adatta al trasporto delle merci.