In mostra fino al 31 marzo nelle sale espositive di Palazzo D’Oria (ex biblioteca) una trentina di ritratti della collezione D’Oria. La rassegna, collocata al piano terra nelle sale degli Stucchi e nella sala d’Armi dal titolo “D’Oria – Gonyery – Ritratti di Famiglia” espone una serie di ritratti di personaggi delle due famiglie imparentate tra loro che consente al visitatore di estendere la conoscenza di altri personaggi della famosa collezione di ritratti che costituiscono un importante patrimonio per la città e per la sua storia.
In particolare,14 tele raffigurano la famiglia D’Oria, riportate all’antico splendore grazie a un attento lavoro di restauro, tra cui spiccano due ritratti che rappresenterebbero i fratelli Carlo Francesco Artemone D’Oria e Stefano Andrea Leopoldo D’Oria, ma che presentano una singolare somiglianza con il Duca Carlo Emanuele II, lo stesso che vantava in Palazzo D’Oria un appartamento riservato. Pari visibilità, con 13 ritratti, viene offerta ai Gontery, marchesi di Cavaglià e conti di Faule, la cui quadreria, ricca di opere di ambiti e di pittori celebri quali Pompeo Batoni (1708-1787) e Jacob Ferdina. L’intera collezione di dipinti, composta di 88 quadri, fu restaurata tra il 1988 e il 1995 dal Laboratorio di Restauro Rocca di Balangero. Furono scoperte scritte antiche, occultate da altre più recenti e fuorvianti, che fornirono importanti informazioni sulla reale identità dei personaggi e sui legami tra i membri delle famiglie.
Nel 2016 vide la luce l’allestimento espositivo – in mostra permanente – del primo lotto di 36 tele di personaggi della famiglia D’Oria, scelte tra le più rappresentative per la storia del marchesato e tra le più preziose per la presenza di autori di spicco che operavano presso la corte dei Savoia. Ad inaugurare la mostra sabato scorso è stato lo stesso sindaco, Loredana Devietti, che ha sottolineato l’impegno dell’Amministrazione per il restauro dell’intero edificio storico, che rappresenta un fiore all’occhiello per la nostra comunità.
A completamento della mostra, i rimanenti 25 dipinti non esposti vengono rappresentati virtualmente: come per tutte le opere dell’esposizione permanente, attraverso il QR Code riportato in corrispondenza di ogni didascalia si accede a una scheda di approfondimento contenente informazioni dettagliate sulle tele e sulle scoperte emerse dai restauri.
La mostra, che rimarrà aperta tutti i sabati e le domeniche, dalle 16 alle 18, viene realizzata in collaborazione con Ars et Labor e gli studenti dell’Istituto Superiore Tommaso D’Oria