Tutte le gallerie nel tumbl di Andrea Cecchin #InbiciconRenzi
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Prima la chiusura della pagina Facebook all’autore, poi il “ratto”del profilo. La solidarietà del vicepremier Di Maio
Contro la censura, a favore del “nostro” creativo satirico Cecchin
Nel frattempo altri hanno aperto una pagina con lo stesso nome cercando così di “rubare” il genio del sanfranceschese
Dopo In bici con Renzi e Chiara Appendino proibisce cose, il re della satira e del fotomontaggio locale Andrea Federico Cecchin è di nuovo protagonista di una storia social che questa volta coinvolge direttamente il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio.
La pagina Facebook “Luigi Di Maio facesse cose”, che contava svariati migliaia di fan, è stata chiusa momentaneamente dal sito di Mark Zuckerberg e ad interessarsi al caso è stato proprio Di Maio, che ha scritto via Whatsapp al nostro per esprimere il suo endorsement.
«Ciao Andrea sono Luigi Di Maio – ha scritto – Volevo dirti che seguo la tua pagina e mi dispiace che sia stata oscurata. La seguivo, anche se non da fan, quando volevo farmi un po’ di risate. Domani chiamo Facebook e chiederò di riattivarla».
Una sorpresa per il creativo che, sostenuto anche dal diretto interessato, ha cominciato immediatamente a segnalare la bontà della sua pagina.
Nel frattempo altri hanno aperto una pagina con lo stesso nome e le stesse grafiche pensando non solo di ingannare i fan ma anche di riuscire a “rubare” il genio di Cecchin. Ogni cosa rimandava all’originale. Tuttavia, la pagina è stata subito oggetto di commenti di disapprovazione da parte dei fan del creativo sanfranceschese, che hanno immediatamente capito la “truffa” social e inondato di disappunto i finti creatori.
Il tam tam che si è scatenato su Facebook è probabilmente servito perché dopo qualche giorno di stop, la pagina originale è stata riaperta e il vicepremier l’ha annunciato pubblicamente condividendo il post in cui Cecchin parlava del ripristino.
(Il servizio completo sul giornale in edicola questa settimana)