Ieri il Consiglio della Città metropolitana di Torino ha votato a favore della Torino-Lione. Il documento è stato votato da 169 tra sindaci e consiglieri delegati su 186 presenti. Ha fatto discutere che ancora una volta, la sindaca Chiara Appendino, pur dichiarandosi pubblicamente contraria alla Torino-Lione, abbia scelto di non esprimersi nelle sedi istituzionali: anche ieri infatti la sindaca non ha partecipato al voto, riproponendo quanto fatto a ottobre quando un documento No Tav era stato approvato dal Consiglio comunale, mentre lei era in missione a Dubai. Sulla questione ha parlato anche Vincenzo Barrea, del Pd: l’ex sindaco di Borgaro ed oggi in Città Metropolitana conme capogruppo del Partito democratico ha detto a riguardo: “Invito la sindaca metropolitana a farsi un serio esame di coscienza e a fare ciò che non ha fatto finora ossia ascoltare la voce del territorio. Chiara Appendino è ostaggio di un Movimento 5 stelle che non ha più nulla da proporre e che guarda ammaliato a ciò che accade nella Francia dei gilet jaunes, dimenticandosi che le cose vanno diversamente quando si è al governo del Paese. E così il risultato sono le figuracce, come quella di oggi”.
Vincenzo Barrea, a margine della Conferenza Metropolitana che ha approvato, con una schiacciante maggioranza, l’ordine del giorno che impone alla sindaca di sostenere la realizzazione della TAV ha poi aggiunto: “Oggi ha parlato il territorio, attraverso i sindaci hanno parlato i cittadini e il tessuto imprenditoriale ed economico che rappresentano. E poco importa se la maggioranza in Sala Rossa ha impegnato l’Appendino ad assumere la posizione opposta: lì hanno parlato i partiti, qui è andata diversamente. Le astensioni grilline di oggi pesano come macigni: è il peso dell’irresponsabilità, dell’incapacità di gestire il progresso, la crescita, la volontà dei territori. Chi ha il contatto quotidiano con la gente ha rifiutato le logiche di palazzo, impegnando la sindaca a riconoscere i benefici dell’opera per l’intero territorio metropolitano. Chiara Appendino abbia il coraggio di riconoscere la sconfitta di oggi: l’onestà intellettuale vale più di qualsiasi poltrona”.