«Il clima sta cambiando e anche la montagna sarà coinvolta, forse sconvolta, dagli effetti di queste alterazioni». È stata questa la morale dell’intervento che Luca Mercalli, volto noto della televisione e della meteorologia, ha tenuto sabato scorso di fronte ad un folto pubblico che ha letteralmente affollato la sala cantoirese delle feste. L’incontro, organizzato dal gruppo Ata Terre Alte, è stato preceduto da un laboratorio interattivo, curato dall’alpinista e scrittore Marco Blatto che, insieme alla scuola primaria di Cantoira e all’oratorio di Mezzenile – Pessinetto, ha ammaliato una nutrita schiera di bambini sulla storia geologica delle Alpi Graie.
Mercalli invece, supportato da una serie di grafici significativi che dimostrano l’inequivocabile aumento delle temperature e gli scenari geo-politici che cercano di affrontare il problema, non sempre in modo deciso, ha rimarcato quelle che saranno le trasformazioni che andranno ad innescarsi nei territori di montagna:«Sulle terre alte il fenomeno è molto più evidente che altrove e il progressivo scioglimento dei ghiacciai ne è la manifestazione più eclatante. Le valli, oltre agli inevitabili dissesti di carattere idrogeologico che fenomeni atmosferici sempre più violenti ed estremi andranno ad accentuare, si troveranno ad affrontare scenari finora inimmaginabili. Il crescente riscaldamento globale – ha sostenuto il climatologo – renderà le pianure invivibili durante l’estate e molti degli abitanti cittadini sceglieranno, se non in modo definitivo quantomeno per lunghi periodi dell’anno, di spostarsi nei paesi valligiani più prossimi, con un incredibile incremento demografico, innescando problematiche contingenti ma anche insperate opportunità».
Egli stesso ha scelto di recuperare una vecchia abitazione a 1.600 metri in Val di Susa e di trasferirsi stabilmente sfruttando le opportunità che la tecnologia offre. «Questi paesi un po’ abbandonati e dimenticati – ha specificato – diverranno presto strategici per affrontare le dinamiche che nei prossimi decenni andranno ad acuirsi. Ma per sfruttare le opportunità occorre attrezzarsi, sottraendosi alla riproduzione dei perdenti meccanismi urbani, investendo invero nello sviluppo delle connessioni veloci, nella cura del territorio, nel ripristino di buone pratiche agricole e forestali, soprattutto intervenendo nel recupero del patrimonio edilizio esistente e lasciando cadere ogni tentativo di nuove e anacronistiche speculazioni».
Soddisfazione da parte dell’Ata, l’associazione tutela ambiente, che ha organizzato l’evento: «Per riuscire nell’intento sarà fondamentale il superamento delle divisioni e dei campanilismi, oltre ai preconcetti, e pensare al futuro a “Valli Unificate”. Non sarà sufficiente, ma necessario, un lavoro lunghissimo e impegnativo, che avrà bisogno del supporto di tecnici ed esperti. Il gruppo Ata Terre Alte si propone di dare continuità a questa sorta di resurrezione ambientale come è stata battezzata con il beneplacito di Mercalli: è già stato costituito l’osservatorio di alta montagna con lo scopo di raccogliere dati, segnalazioni e immagini riguardanti i mutamenti geomorfologici legati al fattore climatico, e non solo, che interessano il piano alto alpino e culminale delle Alpi Graie meridionali. Immagini e osservazioni saranno raccolte in una banca dati che sarà messa a disposizione di gruppi di studio e comitati scientifici. Abbiamo posato la prima pietra, fondamentale ma inutile se non avrà un seguito. Chiederemo il supporto ddegli amministratori, delle Unioni, di Coldiretti, dell’Università, si dovranno cercare fonti di finanziamento ma soprattutto sarà fondamentale la partecipazione e la consapevolezza dei valligiani».