Luca Incarnato ha alzato il tiro della sua protesta per riottenere il lavoro perso nel passaggio da Sicea a Smat, l’unico dei lavoratori coinvolti a non «essere salvato» a causa di una complicata e controversa vicenda dall’accordo sindacale. Lo comunica il circolo torinese di Rifondazione comunista che lo sostiene nella protesta. Di sequito, il comunicato appena giunto in redazione.
«Luca Incarnato, ex dipendente Sicea, ditta satellite della Smat (acquedotto pubblico del Comune di Torino) ha iniziato lo sciopero della fame per riavere il proprio posto di lavoro. La decisione è stata comunicata oggi in occasione di un presidio davanti al Comune di Torino. La protesta estrema di Luca Incarnato è rivolta anche a denunciare il silenzio o l’indifferenza delle istituzioni. Tanti in passato, a cominciare dalla sindaca Appendino, hanno espresso solidarietà, interessamento al caso di Incarnato ma alle parole non sono seguiti i fatti. Quella di Incarnato è una storia emblematica, una storia che racchiude tante storie. La storia disperante in cui vivono migliaia di persone che hanno perso il posto di lavoro. Nessuno pensi di girare la testa da un’altra parte».
Un articolo precedente sul tema:
http://www.ilrisveglio-online.it/2018/07/09/piedi-e-incatenato-tutto-il-giorno-sotto-il-sole-riottenere-il-lavoro-la-protesta-finisce