Una classe quarta dell’istituto Tommaso D’Oria di via Prever a Ciriè, oggi – lunedì 23 settembre – ha deciso di non fare lezione e domani non entrerà nemmeno nella scuola se non si risolvono alcuni problemi che i rappresentanti di alunni e genitori hanno segnalato con una lettera sia al Provveditorato che agli Spresal dell’Asl To4. La classe è quella dell’elettronico-elettrotecnico, nata dalla fusione di altre due classi. Sia i ragazzi che i genitori non sono d’accordo sull’accorpamento delle classi. Perché in aula ci sarebbero 27 alunni (29 persone con i due professori spesso in compresenza), un numero considerato troppo alto anche per le attrezzature a disposizione nei laboratori. Per questo i rappresentanti dei genitori e degli alunni hanno scritto sia all’ufficio scolastico che all’Asl To4 affinché vengano verificate tutte le condizioni di sicurezza. «Il decreto di prevenzione incendi nelle scuole prevede un affollamento massimo di 26 persone per aula, in considerazione di ciò ed in considerazione del fatto che la scuola non possiede il certificato di prevenzione Incendi e che in tal caso sarebbe costretta a prendere misure straordinarie di tipo gestionale che difficilmente potranno compensare la criticità in essere». «La faccenda è molto chiara – spiega la dirigente dell’istituto di Ciriè, Roberta Bruatto -. Una circolare del Miur specifica che non si possono comporre una classe da 13 e una da 14. Abbiamo misurato l’ambiente dove staranno i ragazzi con un ingegnere che ha assicurato come non ci siano problemi di sicurezza. Questa è una storia assurda che avrebbe dovuto essere risolta a luglio».
«Aula sovraffollata», protestano (e scioperano) gli studenti di una classe del D’Oria