Il sindacato degli infermieri Nursind ha scritto al Garante della Privacy. Durante un incontro tra le organizzazioni sindacali e i vertici dell’ASLTO4 è infatti emerso che nelle strutture dell’azienda sanitaria, Ospedali di Ciriè, Chivasso e Ivrea compresi, che sarebbero state installate «videotelecamere ovunque senza alcun accordo sindacale», particolare che naturalmente ha mandato il sindacato su tutte le furie: «L’azienda aveva proposto di discutere proprio del regolamento videosorveglianza – spiegano in un comunicato i rappresentanti dei lavoratori parasanitari – quando con grande stupore, si è appreso che numerosissime videocamere, erano state già installate da diverso tempo, senza procedere preventivamente ad un accordo sindacale come prevede la Legge».
Il sindacato a questo punto a suffragio della propria tesi cita anche lo statuto dei lavoratori: «Che prevede -commenta Giuseppe Summa- che gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori, possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale e possono essere installati previo accordo collettivo stipulato con le rappresentanze sindacali aziendali. In quella sede abbiamo scoperto che molte videocamere erano state posizionate in ospedali, ambulatori e addirittura reparti di degenza».
Per questo motivo oltre a valutare un’eventuale azione legale per violazione della privacy, Nursind si aspetta che eventuali violazioni che dovessero essere accertate siano attribuite alla Direzione e non alla collettività. «Non stiamo solo parlando di dipendenti ripresi a loro insaputa, ma anche di cittadini che quotidianamente frequentano le strutture dell’ASLTO4 e perf no pazienti ricoverati nelle loro
stanze di degenza. Ci chiediamo chi abbia gestito le immagini in tutto questo tempo; se siano state cancellate le registrazioni o conservate ed eventualmente da chi; chi abbia avuto accesso alla visione delle stesse immagini; se i cittadini sono stati informati ovunque e se ai pazienti sia stato garantito che l’accesso alle immagini sia stato limitato al solo personale sanitario autorizzato e che i monitor non fossero posizionati in un locale accessibile al pubblico. Nessuno vuole impedire all’Azienda di utilizzare impianti di videosorveglianza per la sicurezza delle strutture e dei lavoratori o per esigenze produttive, ma le regole esistono e vanno rispettate».
In attesa della risposta ufficiale dell’Asl To4, rammentiamo che recentemente vi era stata la polemica intorno alla sicurezza all’interno degli ospedali dell’azienda a seguito di alcune aggressioni, anche a danni di operatori sanitari, da parte di sbandati che frequentavano le strutture, cui è seguito il provevdimento dell’istituzione di un apposito servizio di vigilanza notturna. Non ultimo, non sono mancati negli ultimi anni casi di furti all’interno dell’ospedale; sia per quel che riguarda la cassaforte del bar interno, sia, ancor peggio, per il furto pochi anni fa, clamoroso, di farmaci oncologici per circa mezzo milione di euro.
Ed ecco arrivata la risposta dell’Asl To4 attraverso l’ufficio stampa dell’azienda sanitaria: «In relazione a notizie di stampa e al comunicato di Nursind ASL TO4, seguono le precisazioni dell’Azienda.
La sicurezza è un diritto fondamentale per i lavoratori, gli utenti e i cittadini in generale. Le caratteristiche strutturali dell’ASL TO4 espongono i lavoratori e chi accede ai locali della stessa, nonché il patrimonio aziendale, a elevati rischi di micro-criminalità, furti e vandalismo. Gli impianti audiovisivi possono essere uno strumento di prevenzione e deterrenza dei fenomeni criminosi; pertanto, l’installazione di sistemi di videosorveglianza esclude quello del controllo a distanza dei lavoratori.
Come previsto dalla normativa, le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza installati presso l’ASL TO4 sono sovrascritte, e quindi cancellate automaticamente dai sistemi stessi, ogni 24 ore. Per ogni videocamera è affisso un cartello che avvisa del fatto che l’area è videosorvegliata e che la registrazione è effettuata dall’ASL TO4 per fini di sicurezza.
Mai l’Azienda visiona i filmati. Soltanto le Forze dell’Ordine, in seguito a eventi criminosi, possono chiedere di visionare i filmati; se le immagini-video richieste sono ancora disponibili, l’Azienda non le acquisisce direttamente, ma le fornisce alle Forze dell’Ordine tramite una ditta esterna certificata e autorizzata allo scarico dei filmati.
Lo scorso 12 giugno l’Azienda ha discusso con le Organizzazioni Sindacali la bozza del Regolamento per la disciplina della videosorveglianza all’interno dell’ASL TO4. Come concordato in tale incontro, l’Azienda ha anche redatto un calendario di sopralluoghi da svolgersi con le Organizzazioni Sindacali per verificare la collocazione dei sistemi di videosorveglianza all’interno dell’ASL, comunicato alle Organizzazioni Sindacali il 26 giugno scorso. Il primo sopralluogo si svolgerà il prossimo 4 luglio.
Come citato nel Regolamento, si ribadisce che nulla è fatto per controllare i lavoratori, ma tutto è fatto esclusivamente per garantire la sicurezza degli operatori e degli utenti. Peraltro, l’Azienda ha definito un piano di interventi volti a garantire la sicurezza di lavoratori e utenti anche su sollecitazione delle Organizzazioni Sindacali.
Si ribadisce, infine, che sono state adottate tutte le cautele necessarie per contemperare le disposizioni della normativa sulla privacy e della normativa sulla sicurezza delle strutture».