Giocattoli troppo simili ai Lego ma con un altro nome. Merce che è stata scoperta in un centro commerciale del nord est e che ha subito destato i sospetti di un militare del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Udine da cui è poi scaturita un’indagine più ampia ed in questi giorni, insieme ad altri comandi del nord ovest, le fiamme gialle di Lanzo Torinese ne hanno sequestrato un buon numero di confezioni in provincia di Torino, tra gli scaffali di una nota catena commerciale: il prodotto, importato dalla Cina da una società milanese costava anche meno della metà di quello marchiato originale ma lo imitava in tutto e per tutto: dalle illustrazioni esterne delle confezioni ai pupazzetti. Anche gli “omini” erano infatti così simili agli originali, anche nelle espressioni facciali, da poter indurre in errore – a parere degli inquirenti – l’eventuale compratore.
Le indagini, condotte in sinergia con la stessa Lego, che ha certificato la contraffazione del disegno registrato, hanno così indotto la Procura della Repubblica di Udine a disporre il sequestro dei mattoncini non originali.
Gli investigatori ipotizzano i reati di “Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi” e ricettazione a carico dei rappresentanti legali della società importatrice e dell’azienda di distribuzione.
Una perizia disposta dall’autorità inquirente ha già stabilito che le confezioni in questione contengono elementi – i pupazzetti – che sono protetti da diritti di proprietà industriale e intellettuale. Infatti, mentre i brevetti che tutelavano i mattoncini sono oramai scaduti, ciò non vale invece per i personaggi. Inoltre, nelle prossime settimane i prodotti sequestrati saranno analizzati per capire se contengono sostanze tossiche. Se risulteranno “puliti” potrebbero essere dati in beneficenza a enti e associazioni che si dedicano ai bambini. Una decisione che in ogni caso spetterà all’Autorità giudiziaria.