Sarà sottoposto ad un procedimento disciplinare il medico del pronto soccorso di Ciriè che, sabato scorso, ha detto al padre di una bimba marocchina di 6 anni (che aveva ingoiato la batteria di ricarica di un orologio) di raggiungere il Regina Margherita a bordo della sua auto perché non c’erano ambulanze disponibili. Invece, da un controllo interno dell’Asl To 4, è risultato che l’ambulanza c’era. E avrebbe evitato un viaggio allucinante al povero Younes, operaio 32enne che abita a Ciriè. Costretto a fermarsi tre volte in tangenziale per rianimare la bimba.
«Il comportamento del medico del pronto soccorso dell’ospedale di Ciriè nel caso occorso alla piccola paziente è stato connotato dall’inosservanza assoluta delle linee guida e procedure di pronto soccorso ed è perlomeno negligente – taglia corto Lorenzo Ardissone, il direttore generale dell’Asl To4 -. Di conseguenza, il primario di pronto soccorso dell’azienda lo deferirà alla Commissione di disciplina per l’avvio del procedimento nei suoi confronti, al termine del quale saranno adottati i provvedimenti del caso». L’indagine interna avviata dalla direzione dell’Asl To4 ha rilevato che la bimba – entrata in pronto soccorso accompagnata dal padre alle ore 14.21 di sabato 28 ottobre ed immediatamente sottoposta al triage – rispondeva in modo corretto alle domande, le vie aeree erano libere, il respiro normale, non erano presenti segni di cianosi e la saturazione di ossigeno era del 100% e riferiva di non avere dolore. Visitata alle ore 14.58, risultava asintomatica. È poi stata immediatamente inviata in radiologia per la localizzazione del corpo estraneo: è risultato un corpo estraneo, compatibile con una moneta, a livello dell’esofago. «Appena ottenuto il referto il chirurgo dell’ospedale di Ciriè ha contattato il collega di guardia del Regina Margherita di Torino e ha concordato per l’invio – si legge nel comunicato diramato dall’Asl To4 -. La piccola non ha vomitato in presenza del medico ed è stata dimessa ed inviata al Regina Margherita di Torino alle 16.06 accompagnata dal padre benché l’ambulanza fosse disponibile. La direzione generale dell’Asl To4 si scusa con la famiglia della piccola».