È durato più di otto ore e ha impiegato diciotto uomini del Soccorso Alpino il recupero di un cacciatore, terminato solo in nottata, che si è infortunato (gamba fratturata diverse escoriazioni) sulle montagne della Val Grande. L’allarme è scattato domenica verso 17 quando, il 53enne di Cafasse, che era a caccia da solo, è riuscito a chiamare il 118 con il suo telefonino dopo essere ruzzolato per una trentina di metri mentre scendeva in una zona impervia dal lago di Monastero verso la miniera Brunetta sopra Cantoira. Un volo pauroso tra erba e balzi di roccia, che poteva finire davvero molto peggio per l’uomo. Dopo la richiesta di aiuto sono partiti i volontari della stazione del Soccorso Alpino di Forno Alpi Graie col supporto dei colleghi della stazione di Lanzo. Le operazioni di recupero, però, si sono rivelate subito molto più complesse del previsto. Anche perché la zona era molto impervia e, con la notte, è calata anche una fitta nebbia. Solo intorno alle 21,30 il 53enne, che continuava a fornire indicazioni con il telefonino, è stato raggiunto dai soccorritori. Il ferito è stato preso in carico da due «tecnici sanitari» e calato per circa 250 metri prima di arrivare in una zona più o meno accessibile. Ma solo dopo le 2, dopo una serie di manovre molto complicate, i soccorritori sono riusciti a raggiungere l’ambulanza, a Vrù. Il cacciatore ora è ricoverato all’ospedale di Cirié.
02 Ott 2017
Otto ore e 18 uomini del Soccorso Alpino per recuperare il cacciatore caduto nel dirupo