La Reggia di Venaria, dopo la pausa invernale, riapre con gli splendori dalla mostra “Fatto in Italia. Dal Medioevo al Made in Italy”. Il titolo scelto per l’esposizione, curata da Alessandra Guerrini, condivide una mostra nella mostra con la sezione dedicata alle “Poetiche contemporanee”, a cura di Barbara Brondi e Marco Raino. Allestita presso le Sale delle Arti, la mostra resterà in visione dal 19 marzo al 10 luglio 2016, per confermare un orgoglio nazionale del passato ed ancora oggi apprezzato in tutto i mondo.
Un viaggio che attraversa ed interessa tutta la penisola per rintracciare la storia della produzione artistica italiana: eccezionali creazioni artigianali, riconoscibil in tutto il mondo per il loro stile tutto italiano. “Fatto in …nella butega de….”, impresso sul retro delle maioliche realizzate dagli artigiani dl tempo, è diventato il marchio e il segno che ha identificato, ed identifica, il vero prodotto realizzato in Italia, fin dal Medioevo per giungere ai giorni nostri.
Il percorso espone circa 150 pezzi della produzione delle arti decorative con oggetti destinate alla persona come (tessuti, armi ed armature) e alla casa con (avori, cristalli, maioliche, bronzi, pietre dure, coralli e tessuti di arredamento). La preziosa esposizione è stata realizzata in collaborazione con prestigiosi enti italiani e internazionali, come il Victoria and Albert Museum, il Louvre, il Museo dei Tessuti e delle Arti decorative di Lione, il Museo di Capodimonte, il Museo Nazionale del Bargello, il Castello Sforzesco.
Il filo conduttore di questa mostra racconta, anche, la storia che comincia nel Duecento con i tessitori lucchesi, veneziani e genovesi per finire alle soglie dell’età industriale.
La prima sala presenta la Venezia Medievale, luogo di creazione e di scambi di prodotti di lusso come: sete, cristalli, cofanetti e specchi in cornici di avorio e osso, realizzati nella bottega di Baldassarre Ubriachi (Butega de Embriachi) opere che furono un grande successo economico. La sala espone favolosi tessuti lucchesi che, come per la loro tessitura ha richiesto molto tempo, così come avviene anche per il visitatore, soffermarsi a lungo ad apprezzarne le decorazioni delle trame.
La visita continua con le raffinate sculture d’arredo in bronzo e di piccole dimensioni, inizio Cinquecento, realizzate e diffuse dagli artigiani del nord est dell’Italia (Padova).
Il percorso introduce la Lombardia dal Duecento al Settecento, grande produttrice di oggetti metallici, ricercati in tutta Europa come: armature, forzieri, mobili, pistole e archibugi, (bella l’armatura di Federico II di Francia) e l’insieme di stocco (spade) che componevano l’armatura da cavallo di Ferdinando del Tirolo, arciduca d’Austria (1529-1595). Un raro esempio di Mappamondo metallico intarsiato in oro e argento, della Biblioteca Nazionale di Torino, realizzato da Francesco Pellizzone, detto il Basso. Due sale raccontano la diffusione della maiolica italiana, in particolare le maioliche di Faenza, note in Francia come faïences. Interessante la produzione artigianale italiana dei servizi di nozze con impressi gli stemmi delle famiglie più importanti. Genova nella seconda metà del Cinquecento era impegnata nella lavorazione e nel commercio della seta l’esposizione la rappresentata con un grande letto ricamato di Albissola che ricostruisce la ricchezza d’arredo dell’epoca.
Una vasta esposizione evidenza la produzione siciliana dei coralli, infatti, è nella costa di Trapani, il mare in cui si pesca, fin dal Medioevo la migliore qualità di corallo. Dal Quattrocento Trapani si trasformò in un centro di lavorazione ed esportazione del corallo. Esposta una meravigliosa saliera realizzata con un unico pezzo di corallo. Al corallo sono state attribuite, fin dall’antichità proprietà terapeutiche e di protezione contro le influenze negative.
Info www.lavenaria.it