Oggi anche gli operai dello stabilimento Eni di Robassomero aderiranno allo sciopero dei dipendenti di questo colosso dell’estrazione e della lavorazione degli idrocarburi. L’astensione dal lavoro delle maestranze dell’azienda robassomerese non è legata a problemi specifici di questa realtà locale, ma rientra nella protesta a livello nazionale del settore. «Obiettivo dell’Eni è quello di concentrare le sue attività solo su esplorazione ed estrazione di gas e petrolio, riducendo a questa attività, peraltro sostanzialmente svolta fuori dall’Italia, un modello che è storicamente fondato sull’insieme della filiera, dalla esplorazione alla vendita di idrocarburi – spiegano i rappresentanti sindacali dell’azienda di Robassomero, facendo riferimento al comunicato stampa di Cgil, Cisl e Uil – Ciò significa che tutte le attività che non rientrano nel perimetro indicato permarranno solo transitoriamente all’interno dell’Eni. Ciò comporterà un ulteriore, radicale disimpegno dell’Eni dall’Italia, dove al momento investe una quota importante dei ricavi, circa 6 mld, insieme al rischio della scomparsa di due settori importanti per l’Eni e per l’industria di questo paese: la chimica e la raffinazione.
(Il servizio completo nel giornale in edicola domani, giovedì 3 dicembre)
Eni, sciopero anche nel sito di Robassomero: «Azzerati gli investimenti in Italia»