L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Torino esprime fortissima preoccupazione per il pericoloso calo delle coperture vaccinali che si sta registrando, anche nella nostra Regione. Di seguito il comunicato: «I vaccini sono una delle tecnologie biomediche più sicure, perché vengono sperimentati e testati con grande attenzione prima, durante e dopo la loro introduzione nella pratica clinica che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo. La loro scoperta e il loro impiego hanno contribuito a salvare milioni di vite umane e contribuiscono a proteggere la salute individuale e collettiva in tutte le età prevenendo malattie gravi e potenzialmente mortali. Il nostro Ordine sostiene con forza la massima adesione alle campagne vaccinali al PIANO PIEMONTESE DI PROMOZIONE VACCINALE (PPPV) e continuerà a promuovere, come sempre ha fatto, l’aggiornamento e la sensibilizzazione dei medici in questo ambito al fine di raggiungere l’alta missione della promozione della salute.
Intendiamo contrastare con decisione posizioni ideologiche ed anti scientifiche che creano confusione ed espongono a reali pericoli la salute di bambini e anziani e richiamiamo tutti i colleghi al dovere deontologico di una responsabile e corretta informazione.
Un’informazione scientificamente corretta e condivisa, infatti, è alla base di scelte consapevoli ed evita il rischio di cadere vittima di miti e false realtà circa l’efficacia, la sicurezza e l’importanza dei vaccini.
L’ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Torino auspica l’adozione su tutto il territorio italiano di un unico calendario vaccinale; sostiene la necessità di un’azione congiunta e coordinata nel nostro territorio tra gli organismi regionali competenti, i medici e i cittadini di contrasto alla disinformazione per la protezione delle fasce più deboli della popolazione; informa che è disponibile presso i medici di medicina generale ed i pediatri di famiglia il vaccino antiinfluenzale offerto gratuitamente ai bambini a rischio, agli ultra65enni e a coloro che, per altre ragioni di salute, ne hanno diritto; ricorda che sono circa 8.000 all’anno in Italia i decessi correlabili all’influenza».
Nicola Ferraro
Ufficio Stampa dell’Ordine
(335.5470745)