È durato quasi tre ore il sopralluogo del ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti all’ex Amiantifera di Balangero e all’ex Ipca di Ciriè, le reatà industriali che si sono lasciate alle spalle centinaia di morti sul lavoro per mesotelioma alla pleura e carcinoma della vescica. Galletti, accompagnato dall’assessore regionale all’Ambiente Alberto Valmaggia, è stato molto chiaro. «Oggi come oggi la burocrazia impone dei tempi troppo lunghi per svolgere le bonifiche. Mi sto impegnando per snellire le procedure». Pierdomenico Bonino e Susanna Costa Frola, sindaci rispettivamente di Balangero e Corio, hanno illustrato al ministro le tappe del recupero ambientale all’interno della miniera più grande d’Europa. «Ho notato con piacere che sono stati svolti lavori importanti nella cava». Per il recupero definitivo il Governo ha stanziato ulteriori 15 milioni di euro. Poi Galletti si è spostato a Ciriè, dove il primo cittadino Francesco Brizio e l’assessore Alessandro Pugliesi, hanno tracciato la situazione dell’ex sito industriale dove l’Interchim stoccò migliaia di tonnellate di rifiuti tossici. Proprio questi, poco alla volta, si stanno infiltrando nel terreno dove hanno già inquinato le falde acquifere in superficie. Per la riconversione dell’ex Ipca occorrerebbero almeno dai 6 ai 10 milioni di euro.
La visita del ministro Galletti all’Ipca e all’Amiantifera: «Burocrazia “nemica” delle bonifiche»