Sequestro conservativo dei beni. È la richiesta che, tramite i propri legali, ha avanzato il Comune di Rivarolo contro l’ex sindaco Fabrizio Bertot. Un primo passo verso quella che potrà diventare una vera e propria richiesta danni nei confronti dell’ex europarlamentare. C’è un milione di euro in ballo, quello che il Comune è stato condannato a pagare dal tribunale di Bologna per la vicenda Locat Leasing. Pietra dello scandalo i lavori del teatro e dell’area expo del Vallesusa. Beni non più disponibili perché già pignorati. La sentenza del tribunale parla chiaramente delle responsabilità dell’allora sindaco Bertot nella lettera di “patronage” che avrebbe impegnato economicamente il Comune di Rivarolo nel caso la Rivarolo Futura, la società costituita con Asa, non avesse onorato i debiti. Cosa che è puntualmente avvenuta. Così, parallelamente alla richiesta di sospensiva del pagamento, il Comune ha intrapreso la prima azione nei confronti dell’ex sindaco. Alberto Rostagno, del resto, lo aveva preannunciato subito dopo la comunicazione, da parte del tribunale, della sentenza a favore della Locat Leasing. Una scelta obbligata dal momento che il giudice di Bologna ha smontato una per una le tesi della difesa, sostenendo che quella firmata da Bertot è una lettera di patronage forte per la quale il Comune deve essere chiamato a onorare i debiti. “Le lettere forti non si limitano a un dato informativo – scrive il giudice – ma, ad esso, aggiungono un preciso impegno”. Proprio quello che Bertot ha espresso garantendo che eventuali debiti se li sarebbe accollati il Comune di Rivarolo.
Condanna da un milione: ora il Comune di Rivarolo vuole il sequestro della casa dell’ex sindaco Bertot