“Nella struttura di Lanzo sono attualmente attivi 48 posti letto di medicina e 25 di lungodegenza. Tali posti non solo resteranno operativi, infatti l’ospedale di Ciriè da solo non è in grado di dare una risposta alla domanda di salute di quella parte di territorio, ma vogliamo attuare un importante ed innovativo progetto di rilancio legato all’assistenza territoriale, in particolare per quanto riguarda la continuità assistenziale.
Ho già avuto modo di spiegarlo incontrando i sindaci dell’ASL TO4, e all’inizio di febbraio sarò a Lanzo con il sindaco Tina Assalto e il direttore Flavio Boraso per una visita alla struttura”: così ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta rispondendo quest’oggi in Aula a un Question Time presentato dal consigliere regionale Gianluca Vignale.
“Come ho avuto modo di ripetere più volte, la decisione di non mantenere la struttura di Lanzo all’interno della rete ospedaliera non appartiene a questa amministrazione, ma alla Giunta Cota della quale Gianluca Vignale era assessore. La delibera sulla revisione della rete ospedaliera non poteva, quindi, contenere indicazioni sulla struttura di Lanzo, proprio perché presidio sanitario non ospedaliero. Pertanto, non vi è alcuna intenzione di penalizzare tale struttura, ma di conservare i posti letto esistenti e di rilanciare questo presidio attraverso un progetto innovativo di assistenza territoriale”.
“Oggi l’assessore Saitta ha finalmente ammesso che la revisione della rete ospedaliera votata è errata e che i 48 posti letto di medicina generale e 25 di lungodegenza dell’ospedale di Lanzo sono fondamentali per il territorio e non verranno ridotti”, ribattono Gian Luca Vignale e Claudia Porchietto, al termine della risposta ad un’interrogazione urgente sul tema, presentata dai due consiglieri regionali.
L’assessore Saitta, infatti, questo pomeriggio, ha confermato la volontà di non procedere ad un declassamento della struttura – come deliberato – ma di voler mantenere l’ospedale finalmente comprendendo che i numeri del presidio non possono essere assorbiti dall’ospedale di Ciriè.
“Il mantenimento del Presidio – spiegano Vignale e Porchietto –, che dovrà essere classificato come ospedale di territorio e non di area disagiata, e l’aver scongiurato la sua chiusura dimostrano che siamo riusciti, soprattutto grazie all’impegno di tutti i cittadini e rappresentanti locali, a portare la voce del territorio in Consiglio e far cambiare passo a questa giunta”.
“Se quanto detto dall’assessore – concludono i due consiglieri – corrisponde al vero significa che la giunta regionale ora dovrà procedere in modo celere ad una modifica della revisione della rete ospedaliera. Ci auguriamo, che nella nuova delibera si inserisca finalmente il costituendo il Presidio unificato Ciriè-Lanzo, in grado non solo di garantire l’esistenza dell’ospedale, ma anche un servizio migliore e più integrato fra i due presidi”.