“Grandi fotografi hanno incontrato la Storia e hanno saputo riconoscerla”. Questo, il filo conduttore della mostra “A occhi aperti”. Quando la Storia si è fermata in una foto. La bellissima mostra, inaugurata il 26 luglio, resterà aperta fino all’8 febbraio 2015 presso le Sale delle Arti della Reggia di Venaria. Il progetto è iniziato con la pubblicazione del libro “A occhi aperti” (Pubblicato da Contrasto) di Mario Calabresi, direttore del quotidiano La Stampa, e appassionato di fotografia, ma anche e soprattutto di giornalismo e realtà.
Il percorso espositivo si snoda in dieci sale per esporre le opere dei grandi reporter: Steve McCurry, Josef Koudelka, Don McCullin, Abbas, Elliott Erwitt, Alex Webb, Paolo Pellegrin, Gabriele Basilico, Sebastião Salgado e Paul Fusco.
«Queste foto, che hanno plasmato il nostro immaginario collettivo, mi hanno spinto ad andare a cercare i loro autori per farmi raccontare il momento in cui hanno incontrato la Storia e hanno saputo riconoscerla. Cosa potremmo sapere, cosa potremmo immaginare, cosa potremmo ricordare dell’invasione sovietica di Praga se non ci fossero, stampate nei nostri occhi, le immagini di un anonimo fotografo praghese’, che si scoprì poi chiamarsi Josef Koudelka? Quanta giustizia hanno fatto quelle foto, capaci di raccontare al mondo la freschezza e l’idealismo di una primavera di libertà. Ci sono fatti, pezzi di storia, che esistono solo perché c’è una fotografia che li racconta».
Così ha scritto Mario Calabresi, dopo aver intrapreso il fantastico viaggio alla ricerca dei “testimoni oculari”, incontrati ed intervistati. Dieci fotografi che, con la loro passione fatta di scatti consapevoli ed immediati, hanno saputo raccontare momenti straordinari del nostro presente e del passato. La mostra “A occhi aperti”, inaugurata il 25 luglio in presenza dall’autore dei testi Mario Calabresi e, dalle curatrici Alessandra Mauro e Lorenza Bravetta. La mastra è stata realizzata dal Consorzio La Venaria Reale con Contrasto e Magnum Photos (già coincvolto, quest’ultimo, nella mostra a Lucca su Robert Capa, ndr).
I visitatori avranno la possibilità d’intraprendere un viaggio coinvolgente, guardando il mondo da una prospettiva incredibilmente privilegiata e reale che, gli occhi dei grandi fotografi hanno saputo riprendere.
L’allestimento della splendida mostra “A occhi aperti”, inizia con Steve McCurry dal titolo (Nell’acqua sporca) le sue foto raccontano l’Asia dei monsoni con fame ed inondazioni. Incredibile l’immagine di un sarto immerso in acqua fino al collo che salva la sua vecchia macchina da cucire. Famoso ed imperdibile il ritratto della “Ragazza afghana”.
Josef Koudelka ( Zingari) con i gitani della Camargue.
Don McCullin (Incapace di piangere) fotografo di guerra in Vietnam, testimone degli orrori del mondo e i suoi fantasmi indelebili dei bambini del Biafra.
Abbas (Le cose che ho imparato) iraniano cresciuto in Algeria, le sue foto colgono ed anticipano i segni della rivoluzione iraniana.
Elliott Erwitt (Pochi sono i poeti) un viaggio nella segregazione razziale nel Sud degli Stati Uniti per giungere al primo presidente nero. Interessante la foto di Barack e Michelle Obama.
Alex Webb (Il colore oltre il muro) il colore e la curiosità di Haiti e le storie di attese e speranze tra il confine degli Stati Uniti e Messico.
Paolo Pellegrin (Voce di luna) sempre in prima linea, nelle varie periferie delle grandi città, le sue foto trascinano dentro nella guerra, nel dolore e nella desolazione.
Gabriele Basilico (Un bambino che si stupisce) architetto e fotografo, misuratore di spazi e trasformazione del paesaggio urbano. Evidenzia passaggi epocali che spesso la cronaca non è in grado di cogliere.
Sebastião Salgado (Come un astronauta) dall’Africa per ritornare in Brasile attraverso le testimonianze fotografiche.
Paul Fusco (la storia in un cassetto) reportage su temi sociali, importanti le sue foto del saluto degli americani in occasione dell’ultimo viaggio, in feretro, di Robert Francis Kennedy.
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