Sarà un processo a cercare di chiarire la verità sulla morte di Mihai Istoc, 45 anni, il muratore romeno trovato senza vita nel giugno 2009, in un bosco dell’Astigiano e identificato nel 2012 al termine di una complessa indagine dei carabinieri di Asti. Oggi, il gip Giacomo Marson, ha rinviato a giudizio due impresari edili sospettati di omicidio colposo, occultamento di cadavere e furto di documenti e cellulare della vittima. Sono Antonino Marino, 49 anni, residente a Mathi e Vittorio Opessi, 50, di Venaria. Prima udienza del dibattimento il 20 novembre. Per il pm Giorgio Vitari sono colpevoli perché Mihai Istoc sarebbe deceduto a causa di un infortunio sul lavoro, avvenuto in un cantiere di Venaria. Dove, in nero, avrebbe prestato manodopera proprio per Marino e Opessi. La difesa di Antonino Marino (avvocato Roberta Rocchetti) e di Vittorio Opessi (avvocato Silvia Merlino) è chiara. «Le dichiarazioni del testimone non sono supportate da prove concrete – dicono i legali – Andremo a dibattimento per dimostrare la totale estraneità ai fatti dei nostri due assistiti».
(Il servizio completo sul giornale in edicola giovedì 19 giugno)
Operaio trovato morto in un bosco dopo la morte in cantiere: a giudizio due imprenditori di Mathi e Venaria