Dorotea De Pippo, 52 anni, l’ex domestica della famiglia Allione, accusata di essere l’ideatrice del delitto di Claudio Allione, Mariangela Greggio e Emilia Campo Dall’Orto, resta in cella. Perché, secondo il giudice per le indagini preliminari, «ha agito con spregiudicatezza e cinismo». La De Pippo, secondo l’accusa, avrebbe cercato di influenzare chi era a conoscenza dei fatti.
Dalle indagini la donna era pienamente consapevole della mattanza che, quella sera, avrebbe commesso il suo convivente Giorgio Palmieri. Perché, secondo il giudice, la De Pippo: «Avrebbe previsto e accettato il rischio della commissione di un delitto diverso e più grave da quello che ragionevolmente poteva pensarsi essere stato preordinato».
Ieri «Dora» De Pippo ha incontrato il suo legale nel carcere delle Vallette. L’ex colf continua a giurare che, con l’organizzazione del triplice omicidio, non c’entra nulla. Ai magistrati ha ammesso di aver utilizzato le carte bancomat delle vittime perché non sapeva la loro provenienza, visto che non erano nominali. E ha detto di aver smesso di prelevare dopo che erano stati ritrovati i cadaveri per una pura fatalità. Ora, i pubblici ministeri hanno disposto l’invio ai Ris di Parma di una felpa da uomo di colore rosso e un paio di guanti in lattice, che erano stati sequestrati nella casa della coppia
Strage di Caselle: «Ha agito con spregiudicatezza e cinismo», la De Pippo resta in cella