Nuovi sviluppi nell’inchiesta sul triplice omicidio di Caselle. Secondo quanto si apprende la colf della famiglia Allione, Dorotea De Pippo, fermata nella notte tra venerdì 24 e sabato 25 gennaio dai carabinieri, sarebbe direttamente coinvolta nell’omicidio. Per l’accusa «era in casa durante la strage». L’8 gennaio l’ex compagno Giorgio Palmieri, arrestato nei giorni scorsi, l’aveva scagionata. È in quella data che i carabinieri avevano fermato il presunto assassino di Claudio Allione, della moglie, Maria Angela Greggio, e della suocera, Emilia Campo Dall’Orto. Giorgio Palmieri, pregiudicato torinese di 56 anni, convivente della ex domestica della famiglia licenziata perché accusata di aver rubato una collanina, aveva confessato, e aveva scagionato Dorotea: «Sono stato io, ho agito da solo», aveva detto. «Voglio innanzitutto dire che ho fatto tutto da solo e non ci sono altre persone coinvolte in questa storia». Ed ecco come proseguiva la deposizione: «Verso le 1915-19,30 di venerdì 3 gennaio – racconta nella deposizione – mi sono recato presso l’abitazione della famiglia Allione con l’intenzione di rubare o commettere una rapina. La signora Greggio circa un anno fa mi aveva prestato 500 euro, io stavo vivendo un momento di difficoltà economica rilevante, ho subìto uno sfratto esecutivo circa un anno fa… Ho pensato di recarmi presso l’abitazione Allione per prendere il denaro e allo scopo ho ritenuto di utilizzare una scusa per entrare in casa, la restituzione del debito». E adesso sarebbe anche Palmieri ad accusare l’ex compagna, dopo aver ripetuto per giorni di avere «fatto tutto da solo». A farlo crollare sarebbero stati gli indizi pesanti a carico della donna: le celle telefoniche che hanno individuato la sua presenza nella zona della villa e i bancomat delle vittime usati da lei per un totale di 3.750 euro.
(Seguiranno altri aggiornamenti nelle prossime ore)