In un freddo 18 gennaio di sessant’anni fa, 1954, iniziava uno sciopero dei lavoratori dell’Amiantifera San Vittore di Balangero che si protrasse complessivamente per ben quaranta giorni.
L’astensione dal lavoro, che potremmo ipotizzare come dovuto alle difficili condizioni ambientali, nasceva invece dalla decisione dei vertici aziendali di sopprimere il premio di produzione, circa 1000 lire al giorno, che non sarebbero più finiti nelle buste paga dei dipendenti.
Italo Calvino, noto scrittore e allora giovane redattore dell’Unità, raccontò le vicende di quei giorni convulsi in un memorabile articolo intitolato “La fabbrica della montagna”.
Dalla vivacità delle sue parole, viene fuori lo spaccato di un luogo dove gli aspetti umani si intrecciano inevitabilmente con una realtà produttiva di tutto rispetto.
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60 anni fa, lo sciopero di quaranta giorni all’Amiantifera