Le razzie in case e fabbriche non conoscono tregua. E allora anche Lombardore sceglie di far scendere in strada i cittadini. Senza armi, ovviamente. Dotati solo di torce e telefonini cellulari. Escono quando scende la sera, o a notte fonda. Senza un percorso preciso. Senza dare punti riferimento. Pattugliano il territorio del Comune, anche le strade più sperdute. Sono privati cittadini che, esasperati dai furti che si succedono a Lombardore, hanno deciso di dare vita alle ronde. Non vogliono farsi giustizia da soli, ci mancherebbe. Ma in un paese piccolo come Lombardore ci si conosce tutti. Una faccia estranea la si nota subito. Un’auto che staziona in alcuni punti del paese non passa indifferente. Qualcuno che si avvicina ad una casa che non è la sua, dà nell’occhio. E loro, i lombardoresi di ronda, sono lì. O meglio, cercano di esserci. Cercano, con la loro presenza, di essere uno strumento di dissuasione per i malintenzionati.
(Il servizio completo sul giornale in edicola martedì 24 dicembre)
Gianni Giacomino e Luigi Benedetto