Minotuaro: sentenza per chi ha scelto il rito abbreviato ed ha già avuto la condanna nel primo grado di giudizio.
Alle 16 e 30 di oggi pomeriggio sono state confermate cinquanta condanne dalla quarta sezione penale della corte d’Appello di Torino ad altrettanti imputati . Oggi si è infatti concluso il secondo grado della tranche del maxiprocesso che si è svolto con rito abbreviato e quindi a porte chiuse.
A Bruno Iaria di Cuorgnè, condannato in primo grado a tredici anni e mezzo di carcere e considerato dagli inquirenti in capo del locale di Cuorgnè, dopo aver raccolto il testimone dallo zio Giovanni (deceduto mesi fa), la pena è stata ridotta di sei mesi. La condanna per lui quindi è a 13 anni.
Molte pene sono state però rideterminate con notevoli abbassamenti. Come quella di Antonio Agresta, condannato a due anni mentre in primo grado a dieci anni e otto mesi. Agresta che è difeso dall’avvocato Ercole Cappuccio è stato assolto dall’accusa di essere capo società del locale di Volpiano.
Pasquale Barbaro ritenuto il referente in zona della locale di Plati’ è stato assolto nonostante la richiesta di 8 anni e 8 mesi. Per lui è stata chiesta la trasmissione degli atti alla procura di Reggio. Assolto anche Gerardo Piccolo, pescivendolo di Pont.
L’ accusa rappresentata dalla pg Elena Daloiso aveva chiesto 62 condanne. Dodici imputati sono stati assolti.
Elisa Sola e Gianni Giacomino