È durato cinque ore l’incontro tra i sindacati e il curatore fallimentare nominato dal tribunale di Varese. Al centro della discussione, il futuro dell’Algat: l’azienda di San Carlo è tecnicamente fallita, ma si spera ancora nel salvataggio dei 205 dipendenti dello stabilimento di strada Corio. «È stata una riunione costruttiva – ammettono Julia Vermena (Fiom Cgil), Vito Bianchino (Fim Cisl) e Luigi Paone (Uilm) – la volontà è quella di garantire una continuità, l’Algat non deve chiudere». Nel pomeriggio di giovedì 18 luglio è partito l’esercizio provvisorio dopo il via libera dei giudici: gli operai sono così tornati in fabbrica dopo tre giorni di stop, in attesa che si possa fare avanti un acquirente. «L’obiettivo è arrivare all’affitto dell’azienda – proseguono i sindacati al termine dell’incontro con Manuela Bianchi, la curatrice fallimentare nominata dal foro lombardo – senza però spezzettare la produzione. Questa è un’azienda che ha commesse, non possiamo permetterci di perdere una tra le più importanti realtà produttive del Ciriacese. Faremo tutto il possibile affinché ci sia un futuro per lo stabilimento di San Carlo, così come per quelli di Cuneo e Lecco che fanno parte del gruppo Casti spa».
Algat, i sindacati incontrano il curatore e gli operai tornano in fabbrica