L’ospedale di Ciriè perde un altro pezzo. Perché esiste il rischio reale che la risonanza magnetica chiuda. Chi dovrà essere sottoposto all’esame potrà andare a Chivasso, Torino o in centri privati convenzionati. La notizia ha lasciato parecchio malumore tra medici ed infermieri anche perché la risonanza è un esame fondamentale per reparti come pediatria, neurologia, otorinolaringoiatria, chirurgia e per i pazienti oncologici. «Ora chiederò al sindaco di Ciriè Francesco Brizio di convocare un Consiglio comunale aperto – avverte Marco Boccacciari, sindacalista Uil e consigliere comunale di Progett’Azione – perché la situazione è sempre più critica. L’ospedale si sta depotenziando e nessuno sembra fare nulla. Funzionano tre sale operatorie su cinque, mancano anestesisti, le liste di attesa si allungano. È ora che si attivi la politica perché i nostri dirigenti non ci hanno mai fornito rassicurazioni». A Ciriè si effettuano quasi 1.400 risonanze l’anno anche se, spesso, il macchinario si guasta per sbalzi di tensione.
(Il servizio completo sul giornale in edicola giovedì 18 luglio)
Ciriè, l’ospedale perde la risonanza magnetica