Per ottenere il massimo profitto e il rimborso totale dei costi dalla Regione sarebbero ricorsi a cartelle mediche falsificate, dimissioni fittizie per pazienti che venivano trasferiti e che poi rientravano. Questi alcuni dei contenuti dell’inchiesta della Corte dei Conti sulle clinicvhe private che ha portato a scrivere sul registro degli indagati 70 persone. Tra gli istituti sotto la lente dei magistati anche quelli della famiglia del vicepresidente del Csm, Vietti (nella foto).
Le notifiche degli avvisi di garanzia riguardano, per gran parte, titolari di case di cura; le altre hanno raggiunto dirigenti delle Asl piemontesi e della Regione: in questi casi per non aver controllato e impedito la prassi sotto accusa.
La Procura della Corte dei Conti ha calcolato un danno erariale di circa otto milioni di euro, dei quali chiede la restituzione alla Regione. Tra le cliniche del Torinese coinvolte, la Nuova San Paolo, la Major, Villa Cristina, il Koelliker, Villa Ida.