CHIALAMBERTO — Le tensioni di un paese spaccato a metà hanno avuto un posto in prima fila nel primo consiglio comunale dopo le elezioni che il 26 e 27 maggio hanno portato Adriano Bonadé Bottino alla poltrona di primo cittadino.
Nella serata di giovedì 6 giugno, con venti minuti di ritardo sull’orario di convocazione, dopo la lettura da parte del segretario comunale Antonino Pellicanò delle norme di ineleggibilità e di incompatibilità delle cariche di consiglieri e di sindaco, la minoranza guidata da Aldo Chiariglione ha presentato un’interpellanza chiedendo verifica sul fatto che Anna Maria Vallino, consigliere di maggioranza, abbia parte in un procedimento pendente davanti al Tar Piemonte nei confronti del Comune di Chialamberto (circa la perimetrazione del villaggio residenziale presso la miniera del Fragné), nel qual caso sarebbe in conflitto di interessi e risulterebbe incompatibile alla carica.
Se la verifica avesse esito positivo, il decadere della Vallino dal governo del paese potrebbe rimettere in discussione il risultato elettorale poiché i 14 voti da lei ottenuti sono superiori alla differenza dei voti tra la lista vincente e quella perdente (7 voti).
Preso atto della mozione e riservandosi di sistemare la questione in un secondo momento, il segretario ha disposto la prosecuzione della seduta e il presidente dell’assemblea (il sindaco) la votazione sulla regolarità della nomina degli eletti, che si è risolta ovviamente con cinque voti favorevoli e due contrari.
Il Consiglio comunale si è quindi insediato ufficialmente, con il giuramento di Adriano Bonadé in fascia tricolore di fronte ai sei consiglieri, al segretario e a una quindicina di chialambertesi presenti.
Sono stati poi nominati il vicesindaco, nella persona di Bruno Venera, e – dopo elezione con scrutinio segreto – i componenti della commissione elettorale: Alessandra Aimo Boot, Germano Del Re e Chiara Rudà quali membri effettivi e Bruno Venera, Anna Maria Vallino e Aldo Chiariglione supplenti.
Anche di fronte alle dichiarazioni programmatiche del sindaco, che riprendono sostanzialmente quelle della lista “Vivere per Chialamberto”, la maggioranza ha votato a favore e i due consiglieri di minoranza si sono astenuti, riproponendo uno schema che avrà presumibilmente lunga vita nella gestione quotidiana di un sistema elettorale maggioritario quale è quello scelto per amministrare i piccoli Comuni.
«Non è stato certamente un bell’inizio» commenta il sindaco Bonadé, «non è questo il modo per unire il paese.
Comunque, stiamo verificando anche attraverso la Prefettura, abbiamo dieci giorni di tempo per il pronunciamento e confidiamo che sia una questione risolvibile».
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12 Giu 2013
«Vallino ineleggibile? Verificheremo»