CERES — Dopo la gandinata e l’ultima pioggia che ha flagellato una fetta delle Valli di Lanzo, si contano i danni. Oltre 800mila euro stimati per il Comune di Ceres, circa 150mila euro per Pessinetto e qualche altro migliaio di euro per Groscavallo. Che sono poi i centri dove una commissione di tecnici, arrivata appositamente da Roma, ha effettuato i sopralluoghi per capire dove occorreva intervenire con urgenza. «O ci aiutano in qualche modo con dei finanziamenti straordinari o per noi sarà un disastro – non nasconde Davide Eboli, il sindaco di Ceres – non sappiamo nemmeno se riusciamo a saldare gli interventi straordinari che sono stati eseguiti nei giorni di grandinata». Anche perché il territorio di Ceres è stato colpito in più punti dal maltempo. Soprattutto nelle frazioni di Chiamorio, Fè, Cenesio, Bracchiello. «Anche la strada che collega con Monastero di Lanzo urge di lavori di messa in sicurezza – ammette Eboli – altrimenti non mi resta che chiudere tutto. Ma, se si inizia così, la situazione andrà peggiorando sempre di più». Nei giorni scorsi il primo cittadino si è incontrato con i funzionari della regione per capire se era possibile chiedere per Ceres lo stato di calamità naturale. «La risposta dovrebbe arrivare tra poco più di una settimana – continua Eboli – ma su questo versante non sono molto ottimista».
Anche il comune di Pessinetto ha registrato diversi danni, soprattutto a causa di ruscelli che si sono ingrossati trasformandosi in minacciosi torrenti che hanno invaso le case. E poi perché la strada provinciale, all’altezza di Cà di Spagna, dove dovrebbe essere realizzato il tunnel veicolare, è diventata una piscina.
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Maltempo, danni per oltre un milione di euro