BALME — Orsola “Sulina” Castagneri è morta l’altro giorno nel suo alloggio di Torino. Avrebbe compiuto 92 anni il prossimo agosto. Compleanno che, probabilmente, si sarebbe festeggiato a Balme, il suo paese d’origine, l’ultimo Comune della Val d’Ala, ai piedi dell’Uja di Bessanese. Quel piccolo gruppo di case da dove era partita, appena ragazza, per la grande città, tra paura e incertezze. Come voleva suo padre, la guida alpina Giovanni Battista Castagneri, detto “Titin Cafè”. «Vai in città – disse alla figlia – studia e lì troverai il tuo avvenire». “Titin” aveva ragione. Perché “Sulina”, dopo avere conseguito il diploma magistrale, entrò nell’ufficio dell’ammistrazione Fiat ad appena 17 anni. E ci restò per metà della sua vita. Se ne andò dopo aver percorso una carriera invidiabile che l’aveva portata a diventare la responsabile dei bilanci della Fiat in anni difficili, di grande espansione industriale e di rigide tensioni sociali. Una delle prime donne manager che guardavano negli occhi i dirigenti del calibro di Vittorio Valletta e non mentivano mai: «Dottore bisogna fare questo e quello, è meglio così…per l’azienda e per gli operai». Una vita dedicata alla Fiat. Come racconta il nipote Diego Castagneri: «Mia madrina ha sacrificato l’intera esistenza per la Fiat». Anche dopo aver raggiunto la pensione la Castagneri forniva delle consulenze esterne ed era associata al Gruppo Anziani Fiat «Capogruppo», quelli che lavoravano in corso Marconi e oggi sono invece insediati nel centro direzionale del Lingotto. Ricordi? Tanti. Quelli che Orsola custodiva gelosamente e snocciolava solo a qualcuno durante i suoi periodi di relax a Balme dove, appena poteva, andava per incontrare i suoi nipoti come Grazia ed Eliana Castagneri. I funerali di Orsola “Sulina” Castagneri si svolgeranno domani, venerdì 17 maggio, alle 10,30 nella chiesa parrocchiale della Santissima Trinità di Balme. Poi la donna verrà sepolta nel piccolo cimitero del paese ai piedi di quei monti che ha sempre portato nel cuore.
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