Domenica non ce l’ha più fatta e al termine della messa delle 10 si è tolto qualche sassolino dalle scarpe: così don Claudio Bertero ha commentato pubblicamente alcuni fatti che riguardano la parrocchia e la sua gestione, lasciando perplessi alcuni fedeli, stupendone altri.
«La premessa è doverosa: il presidente di una associazione sportiva che utilizza il salone parrocchiale ha messo nero su bianco la notizia secondo cui la Chiesa sbatterebbe le porte in faccia ai ragazzi, avrebbe indetto una raccolta firme per allontanare il sottoscritto e tramite alcune persone boicotterebbe le attività della casalpina e Estate ragazzi». Ma cosa avrebbe portato a compiere tali gesti? «Giunto a Volpiano a settembre ho raccolto l’eredità dei miei predecessori, eredità spirituali, ma anche pratiche ed economiche. Bisognerebbe rifare la facciata della chiesa, il tetto. La caldaia andrebbe sostituita, così come in casa parrocchiale abbiamo le bacinelle che raccolgono l’acqua delle infiltrazioni. Per non parlare dell’oratorio che andrebbe risistemato in toto, poiché è sprovvisto di qualsiasi rispetto delle normative di sicurezza vigenti. Osservando i bilanci è saltato all’occhio che la gestione del salone parrocchiale – già a detta di don Carlo Castagneri – è costantemente in perdita».
I bilanci segnalerebbero dei costi per la struttura pari a 40mila euro annui, di fronte a delle entrate che si aggirano attorno ai 6-7mila euro, entrate dovute principalmente alle quote delle società sportive che utilizzano il salone. Il precedente parroco per tamponare la situazione utilizzava parte delle offerte dei fedeli e parte degli introiti della piscina parrocchiale. «Piscina che è stata giudicata inagibile da parte dell’Asl To4 pochi giorni dopo il mio arrivo a Volpiano – commenta don Bertero – e che andrebbe anch’essa rimessa a nuovo. Ho chiesto in Comune se ci fosse stata una possibilità di sostegno da parte dell’amministrazione ma il sindaco De Zuanne mi ha spiegato che non può elargire fondi a causa del patto di stabilità, ma in ogni caso si è dimostrato disponibile ad un confronto per trovare una soluzione che consenta ad istruttori ed atleti di svolgere le proprie attività senza gravare unicamente sui fondi della parrocchia e della comunità».
Don Claudio non è dell’idea di utilizzare i fondi delle offerte per pagare le utenze della struttura, che ha una superficie completa di 800 metri quadri: «Quelle somme avrebbe più senso destinarla al restauro della chiesa o nelle situazioni di emergenza. Essendoci l’oratorio da rimettere completamente in sesto, da effettuare i lavori per il ripristino della piscina e consentirne una rapida riapertura, la parrocchia non può sostenere una passività così alta per la struttura sportiva. Non è mia intenzione chiudere le porte in faccia alle persone, tanto meno ai ragazzi: sono dell’idea che l’oratorio è di tutti e per tutti, ma non esistono un oratorio e un salone parrocchiale per pochi con i soldi di tutti» conclude, con la voglia di continuare per la propria strada, il parroco volpianese.
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Volpiano: «Il salone parrocchiale costa troppo»