VALLI – Abbiama affrontato più volte, recentemente, la tematica dello spopolamento delle montagne in parallelo alla tendenza di giovani che invece vogliono ribaltare questo fenomeno. Questa settimana, giovedì, nel giornale in edicola, la storia di una coppia di quarantenni sanfranceschesi (Barbara Bertinetti e Luigi Enrichiello), due figli di 10 e 3 anni, 3 gatti e il loro sogno di trasferirsi in montagna, per viverci e lavorare: con un lavoro già avviato nell’e-commerce, hanno comprato da tempo un terreno in Val Chiusella, a Brosso, dove (dopo aver dovuto rinunciare all’edificazione di una casa in legno ecologica) vorrebbero ora installare una yurta dove abitarvi, la celebre tenda mongola (oggi ne esistono versioni tecniche che garantiscono vivibilità e standard ecologici inimmaginabili, e che pare si stiano diffondendo in altre parti del mondo, Usa compresi) ed un’altra per un eventuale futuro servizio di bed and breakfast, visto che che in altri Comuni e della Valsusa esistano già insediamenti con Yurte; da qui il contenzioso con il sindaco di Brosso, che si oppone a questa soluzione.
Ora, la decisione di vendere in Val Chiusella e di rivolgersi ad enti e istituzioni delle Valli di Lanzo, affinché accolgano la loro richiesta, permettendo loro di aderire ad una modalità abitativa che oltre ad essere ecologica ed economicamente sostenibile possa consentire loro il coronamento di vivere e lavorare a contatto con la natura.
(il servizio completo nel giornale di giovedì 7 febbraio)
Nuove tendenze di vita: «Aiutateci a coronare il nostro sogno di vivere in montagna in una tenda mongola»