CASELLE — È stato condannato a 16 anni di reclusione Giuseppe Baudo, l’uomo che il 18 marzo del 2012 uccise la moglie Rita Pullara, 63 anni, soffocandola mentre dormiva. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Silvia Salvadori del tribunale di Torino. Il sostituto procuratore Paola Stupino aveva chiesto 20 anni di carcere, contestando all’uomo l’omicidio volontario con l’aggravante dei futili motivi. Si tratta di una pena scontata di un terzo perché l’imputato ha scelto di sottoporsi a processo col rito abbreviato, che si è svolto quindi a porte chiuse. L’uomo, incensurato, si era fin da subito costituito dai carabinieri di Caselle. Il delitto era maturato dopo una lunga serie di litigi tra i due coniugi. Giuseppe Baudo, ex operaio Fiat, detto Pippo, si scontrava con la moglie su come educare i figli, Gioacchino e Salvatore, che si sono costituiti parte civile contro il padre al processo. Una delle ultime discussioni era incentrata sulla divisione di una somma di denaro tra i due fratelli. Ma la coppia litigava anche sulla gestione della casa, e sulla vendita di un immobile. Era stata proprio la ripartizione del denaro a fare scattare la rabbia dell’uomo durante gli ultimi giorni di vita della Pullara, che, esasperata, aveva manifestato l’intenzione di volersi separare dopo 40 anni di matrimonio. Una scelta che Baudo non ha potuto sopportare. Aveva cercato di strangolare la donna con un filo di ferro. Poi le aveva spinto un cuscino in faccia fino a soffocarla. Era uscito di casa, andando a bussare alle porte dei carabinieri. «Ho ucciso mia moglie, arrestatemi».
Condannato per l’omicidio della moglie: 16 anni a Giuseppe Baudo